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89. E’ scritto

Creato il 04 marzo 2012 da Fabry2010

Pubblicato da fabrizio centofanti su marzo 4, 2012

da qui

- Come pensi che possano convergere?
- Nella vita tutto converge, se si vuole.
- La mia è una storia d’amore.
- E quella di Arturo è un’avventura.
- Non m’intendo di rapine.
- Lo scrittore non è un rapinatore? Saccheggia il mondo, le voci, paure e desideri.
- Facile per te: leggi nei pensieri. Scrivilo tu, il romanzo a quattro mani.
- Non sono un rapinatore di successi.
- Sei sempre così attento, delicato: si può sapere da dov’è che vieni?
- Da dove nascono le storie.
- Un altro mondo?
- Il mondo lo creiamo noi.
- Bisogna esserci portati.
- Basta volerlo.
- Quanti siete?
A un tratto, ti solletica l’idea: intrecciare il romanzo con quello di un uomo chiuso nella prigione di Berlino. La trama nasce sempre dalla cella dove nessuno ti raggiunge, dove speri che il telefono non squilli; ti concentri nell’intreccio che coinvolge te, prima di tutto, e interrompersi sarebbe la fine: della scrittura, anzi, del mondo, perché la vita è una serie di parole messe in fila, spinte da necessità inspiegabili come la vendetta, la rabbia, la passione. Sei tu il prigioniero che non sa se il sole sorga oppure cali: l’unico segno è il ticchettio delle dita sulla tastiera del computer e ogni frase è un’immagine che si offre come una donna nuda, un bambino che domanda, un padre che insegna.
- Quanti siamo, vorrai dire: navighiamo nella stessa barca, impariamo a usare remi e vele.
- Dimmelo se siete angeli.
Le parole sono ritmo: non guidi tu le dita, corrono da sole, ed è l’unico modo perché chi scrive o legge sia strappato alla prigione maleodorante e umida dell’io.
- Sai cosa vuol dire angelo?
Puoi evadere dal sogno a senso unico e imbatterti nell’altro, come labbra che si cercano, boccali di birra che si scontrano per il brindisi finale.
- Sì, lo so.
- Giorgio, c’è un messaggio, non dimenticarlo. Una notizia che deve circolare.
Sai anche che c’è un rischio: mentre batti i tasti con le dita o riempi il foglio bianco qualcuno può metterti una mano sulla spalla e dirti sottovoce venga con noi. E’ scritto pure questo.


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