Aldo Moro prigioniero delle BR (public domani).
Oggi, 9 maggio, è la Giornata della Memoria per le vittime del terrorismo. Questa ricorrenza nacque pochi anni fa, nel 2007, con l’approvazione in Parlamento della legge numero 56, una norma composta soltanto da due articoli e tre commi nei quali si concentra tutto il dolore, la rabbia e la voglia di sconfiggere l’illegalità e la violenza proprie del periodo più buio dell’Italia post fascista: gli anni di piombo.
«La Repubblica riconosce il 9 maggio, anniversario dell’uccisione di Aldo Moro, quale “Giorno della memoria”, al fine di ricordare tutte le vittime del terrorismo, interno e internazionale, e delle stragi di tale matrice», recita il primo articolo della suddetta legge. La data scelta per la commemorazione, come enuncia la disposizione, non è casuale poichè coincide con il giorno del ritrovamento, in via Caetani, del cadavere di Aldo Moro, la cui morte ha rappresentato la spannung del periodo del terrorismo italiano.
L’intento della Giornata della Memoria per le vittime del terrorismo è quello di non dimenticare quanto è successo nel nostro Paese a cavallo fra la fine degli anni Sessanta e la fine degli anni Ottanta, e di non dimenticare chi ne rimase, appunto, vittima. Queste le parole con cui il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ieri al Senato ha commemorato il 9 maggio: «Dobbiamo trarre una lezione dal passato: l’Italia ha superato non solo momenti di tensione ma periodi tragici che l’hanno esposta a rischi estremi. Se abbiamo superato quei momenti, sapremo superare le prove che abbiamo davanti.»
articolo di Stefano Rossa.