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90′s legends – Claudio Paul Caniggia (by Simone Clara)

Creato il 17 maggio 2013 da Simo785
90′s legends – Claudio Paul Caniggia (by Simone Clara) 90′s legends – Claudio Paul Caniggia   Claudio Caniggia avrebbe potuto essere tranquillamente un centometrista. La leggenda narra che percorreva i 100 metri in 10.79 secondi. Per fortuna degli amanti del calcio, è stato uno dei più grandi esterni offensivi (la vera e propria ‘ala’)  tra la fine degli anni 80 e l’inizio degli anni 90 e probabilmente il calciatore più veloce di sempre.   Soprannominato ‘il figlio del vento’ faceva dello scatto e della velocità la sua arma di forza, scardinando le difese con le sue fulminee accelerazioni preferibilmente partendo dalla fascia destra, ma molto spesso il suo modo di giocare lo si accostava più ad una vera e propria seconda punta. Fisicamente smilzo ma resistente agli urti degli avversari, spesso caracollante riusciva a riprendere l’equilibrio e saltare i difensori come birilli. Elemento da non trascurare era poi il suo look appariscente, una foltissima chioma bionda ossigenata che lo caratterizzava ogni qualvolta partiva lanciato palla al piede verso la porta avversaria. Caniggia nasce a Henderson, provincia di Buenos Aires, il 9 Gennaio 1967. Cresce calcisticamente nel River Plate, con il quale disputa tre stagioni nel settore giovanile e tre in prima squadra, mettendosi subito in luce per il suo impressionante scatto palla al piede che gli consente di approdare nel calcio italiano. Il Verona lo acquista per 3 miliardi di lire, soldi ben spesi fino a quando il biondo argentino non si frattura una gamba a Bologna, dopo una delle sue proverbiali cavalcate interrotte dalla rudezza dei difensori italiani. La stagione successiva si trasferisce a Bergamo, disputando un campionato straordinario anche a livello realizzativo (10 reti), portando la squadra in Coppa Uefa e meritandosi la convocazione per i mondiali di Italia 90.   90′s legends – Claudio Paul Caniggia (by Simone Clara) Ed è qui che il suo talento esplode definitivamente: in coppia con Maradona (con Diego ha condiviso anche esperienze più sregolate fuori dal campo) disputa un mondiale di altissimo livello segnando due gol importantissimi per l’albiceleste contro Brasile e Italia, entrando nella storia anche del calcio italiano.   90′s legends – Claudio Paul Caniggia (by Simone Clara)    La sua spizzata di testa che beffa Zenga infatti, rimarrà nelle pagine più tristi del calcio nostrano contribuendo ad una triste eliminazione della nazionale italiana nella semifinale giocata al San Paolo di Napoli.  90′s legends – Claudio Paul Caniggia (by Simone Clara)   Caniggia fa fuori la nazionale di Vicini e i tifosi dell’Atalanta si inventano un coro che l’accompagnerà per sempre: “Vola, Caniggia vola, elimina l’Italia, e portaci in Europa, col sachelì de coca (sacchetto di coca)…”.  In finale contro la Germania, l’Argentina esce sconfitta soltanto per un generosissimo rigore concesso dall’arbitro Mendez e realizzato poi dal tedesco Brehme all’85′. Con la maglia della nazionale argentina disputerà anche i mondiali di Usa 94 e di Corea 2002 (questi ultimi senza mai entrare in campo) totalizzando 50 presenze e 16 reti.   90′s legends – Claudio Paul Caniggia (by Simone Clara)    Nel 1992 Caniggia passa dall’Atalanta alla Roma per 13 miliardi di lire. Il suo rendimento in giallorosso è condizionato da una squalifica per doping; il 21 Marzo del 1993 infatti risulta positivo alla cocaina e viene squalificato per tredici mesi. Lascerà la capitale dopo appena 15 presenze e 4 reti, la più importante in semifinale di coppa Italia 92/93 contro il Milan grazie ad una delle sue tipiche volate conclusasi con un pallonetto delizioso.  Nel 1994/95 smentisce i critici, che già lo considerano un giocatore finito impegnato più a divertirsi fuori dal campo, disputando un ottimo campionato in Portogallo con la maglia del Benfica con il quale giunge ai quarti di Champions League e diventa un idolo del Da Luz, salvo poi abbandonare la squadra dopo soltanto una stagione per fare ritorno in Argentina, nel Boca Juniors a far nuovamente coppia con Maradona. Le sue cattive abitudini si associano al dolore per la scomparsa della madre, che si suicida nel 1996 lasciandogli un vuoto incolmabile che lo porta a restare inattivo per tutta la stagione 1996/97. Perde anche temporaneamente la maglia della nazionale e viene escluso dai convocati del c.t. argentino Passarella per mondiali del 1998, anche a causa di problemi disciplinari. Caniggia continua a stupire quando inaspettatamente torna all’Atalanta in Serie B nel 1999; il suo contributo alla promozione in Serie A è quasi nullo e il trentatreenne Claudio è ormai un lontano parente del giocatore ammirato a Bergamo dieci anni prima. Si trasferisce in Scozia, prima al Dundee poi ai Rangers Glasgow dove rimane per due stagioni vincendo campionato e coppa di Scozia (segnando ai rivali storici dei Celtic) e riconquistando clamorosamente la nazionale argentina in occasione dei mondiali coreani del 2002. Esperienza amara conclusa senza mai entrare in campo (rimediando anche un espulsione dalla panchina) ma comunque gratificante per un giocatore dato più volte per finito. Nel 2003 emigra in Qatar, chiudendo la carriera con un ingaggio faraonico andando a far compagnia ad altre vecchie glorie come Batistuta, Hierro, Desailly e Guardiola. Ma la sua carriera da giramondo si è riaperta incredibilmente. Nel 2012 infatti torna a giocare, nel Wembley, club inglese semiprofessionistico, insieme ad altri over 40 ex stelle del calcio inglese del calibro di Seaman, Keown e Le Saux per dare un contributo in Fa Cup. E per una notte è tornato il ‘Figlio del vento’. Scatto in velocità e tocco sull’uscita del portiere. Il talento è rimasto immutato anche se i capelli non sono più biondissimi come un tempo…

 

 

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