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92. L’angelo custode

Creato il 07 marzo 2012 da Fabry2010

Pubblicato da fabrizio centofanti su marzo 7, 2012

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Ti sta facendo il lavaggio del cervello: tra moschee, comizi, riunioni clandestine, piani per portare a termine l’attentato perfetto, e poi Allah, a colazione, pranzo e cena, non sai più cosa pensare e cosa dire. Possibile che ti ritrovi ancora una volta nei pasticci? A chi rivolgersi per capirci qualcosa, nella vita? Ripensi all’uomo col soprabito scuro: che fine ha fatto? Dove ritrovarlo? Sei la vittima di un marchingegno incomprensibile, l’unica certezza è il legame con Fausto, anche se è solo un egoista, ma è l’unica porta a cui ti senti di bussare. Se l’azienda saltasse, anche l’ultima spiaggia svanirebbe. Come puoi impedirlo?
- Allora, ripassiamo. Alle due di notte usciamo con la borsa piena di esplosivo.
Perché ti sei fatta avvicinare? Come potrai tirarti fuori? Ormai conosci i suoi segreti: se provi a sparire, è capace di trovarti in capo al mondo.
- Procederemo separati: non devono vederci insieme.
Potresti denunciarlo, ma quali sarebbero le conseguenze? C’è una rete intorno a lui, persone pronte a intervenire, in caso di problemi. Pensi che non controllino i tuoi passi? Sarebbero capaci di farti fuori anche alla questura.
- Ci ricongiungiamo solo a duecento metri dalla sede.
Potresti ucciderlo adesso: qui non c’è nessuno. Ti guardi in giro, vedi un vaso di fiori in cotto che, a scaraventarlo in testa, non darebbe scampo.
- Mi aspetti all’angolo: raggiungo l’ingresso e forzo il portone in trenta secondi, a dire tanto.
Dovresti cancellare le impronte, ma non sarebbe sufficiente: con le tracce di DNA t’identificano in men che non si dica.
- L’azienda è incustodita, Fausto è riuscito a convincerli che non c’è pericolo.
Addormentarlo e fuggire dalla parte opposta del mondo? Hai sentito di aerei fatti saltare per eliminare una persona.
- Entro nella sala della presidenza, piazzo l’ordigno. Ho tre minuti per uscire, raggiungerti e allontanarci il più possibile.
Vorresti morire, non essere mai nata. Pensi alla pineta dove la luna era in ansia per il tuo destino: che possa esserti d’aiuto?
- Ho bisogno di uscire.
- No, usciremo solo per agire. Non dobbiamo fare passi falsi.
L’hai già fatto, il passo falso. Dove si è cacciato, il tuo angelo custode?


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