Pubblicato da fabrizio centofanti su marzo 10, 2012
da qui
- Che ne pensi?
- Abbiamo fatto il possibile.
- E’ come se mancasse un tassello, non ti pare?
- Non si può far quadrare sempre il cerchio.
- Fa male, ma è così.
- Le ho detto il nome.
- E’ proibito farlo, lo sai bene.
- La legge non basta, certe volte.
- E’ una fatica: sono stato tentato di tirarmi indietro.
- Se ci arrendiamo noi, saranno persi.
- Fausto è a buon punto: l’ho visto rifiutare la proposta del successo.
- Non si sa mai. Sono anni che il cuore si è indurito.
- Esistono i miracoli. Deve succedere qualcosa d’importante, che lo strappi alla prigione dell’io.
- A volte ho paura che non cambino, che non ci sia più nulla da tentare.
- Non dire così, Aldebaran. Siamo noi che dobbiamo sostenerli.
- Sono bambini che non vogliono crescere.
- Ci vuole pazienza, perché ritrovino la strada.
- Tu l’hai trovata?
- Che dici, Aldebaran?
- Ti sei mai sentito innamorato?
- Lo sai che non possiamo.
- E se un giorno capitasse?
- Non deve capitare.
- Ma se un giorno capitasse?
- Credi che non abbia avuto dubbi?
- Rispondimi: se un giorno capitasse?
- Pensiamo a loro.
- Certo.
- Non sei convinto?
- A volte, quando suono, mi sembra che le luci s’incontrino, facciano dei giochi, come corse, inseguimenti.
- Sei tu l’inseguitore, Aldebaran.
- Cerca di capire: si rincorrono, non sanno fare a meno le une delle altre.
- Quanto resta, della notte?
- Poco, manca poco.