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A 3 mesi dal disastro di Fukushima situazione ancora "molto seria" secondo IAEA

Creato il 06 giugno 2011 da Cavaliereoscurodelweb

Articolo da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto 
Dopo 3 mesi dal terribile disastro alle centrali nucleari giapponesi (11 marzo 2011), la situazione dei 4 reattori di Fukushima non è ancora stabilizzata e secondo un comunicato del 30 giugno della TEPCO non lo sarà prima della fine dell'anno.
Il 24 maggio la TEPCO aveva peraltro ufficializzato la certezza che i nuclei dei reattori 1, 2 e 3 fossero fusi, portando all'accumulo del magma di uranio e scorie sul fondo dei reattori stessi. Si tratta di una situazione molto rischiosa e la stessa IAEA riporta "la situazione rimane molto seria" con la temperatura ancora abbondantemente sopra i 110-120 C° e con oscillazioni anche a salire. Questo fatto rende conto delle enormi difficoltà a raffreddare i reattori ora che il materiale radioattivo si è accumulato in un unico blocco sul fondo. Anche il sale dell'acqua di mare usata per il raffreddamento ostacola la riduzione della temperatura.
I reattori inoltre non trattengono più l'acqua che viene immessa: quella che viene versata dall'alto nei vessel fuoriesce dal fondo ed è altamente radioattiva. La Reuters riferisce che ormai il livello nelle fondamenta dei reattori ha raggiunto i 6 metri e tale acqua ha una radioattività di 2 milioni di becquerel per centimetro cubo. Questo rende impraticabile il lavoro dei tecnici in queste zone e solleva preoccupazioni.
Al 3 giugno, la IAEA segnala altresì che permangono in vigore limiti al consumo di cibo come latte, ortaggi, frutti di mare, bamboo e funghi in diverse prefetture oltre a quella di Fukushima e si attende ancora la notizia del completamento dell'evacuazione di aree oltre i 30 km dall'impianto (città di Iitate e Kawamata) iniziate il 15 maggio.
Per quanto riguarda l'acqua di mare, le concentrazioni di Cesio 134 e 137 sono in calo dopo il picco di oltre 100 milioni di becquerel per litro, ma viceversa sono in aumento le concentrazioni nei sedimenti, che arrivano a 320 Bq/kg per il Cesio 137.
Nel frattempo, la Svizzera ha annunciato che a partire dal 2019 dismetterà progressivamente le sue centrali, chiudendo l'ultima nel 2034.
La Germania ha invece già chiuso "definitivamente" 8 reattori, di cui 7 pochi giorni dopo l'incidente di Fukushima. Inoltre ha deciso a fine maggio che i restanti 9 reattori verranno anch'essi progressivamente chiusi entro il 2022. Si tratta del primo paese del G8 a fare questo passo. Nel 2010 la quota di produzione di energia elettrica da nucleare si era attestata sul 22% circa, ma va ricordato che l'elettricità è solo una parte dell'energia consumata da una nazione: sul totale della bolletta energetica tedesca il nucleare pesa quindi per il 6.5% circa.
Il governo Merkel ha deciso coraggiosamente di puntare alla riduzione dei consumi elettrici di almeno un 10% entro il 2020 mediante una maggior efficienza, e di coprire una quota crescente di essi mediante fonti alternative. Va segnalato che il Giappone, nelle settimane immediatamente successive all'incidente e durante le quali molte centrali sono state spente per sicurezza, è riuscito a ridurre i consumi del 25%, per cui il progetto tedesco del 10% appare un obiettivo raggiungibile.
Fonte: Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto
Autori:Vari


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Articolo tratto interamente da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto
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