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A 35 anni si può ancora dominare? Chiedetelo a Wunderdirk…

Creato il 30 gennaio 2014 da Basketcaffe @basketcaffe

Dopo 16 anni di carriera NBA, nella passata stagione per la prima volta Dirk Nowitzki ha dato la sensazione a tutti di vivere l’inizio del declino che poteva far pensare a tutti ad un suo possibile ritiro. I segnali erano tangibili nelle sue statistiche (17 punti di media), i numeri più bassi degli ultimi 10 anni della sua fantastica carriera esaltata dal titolo di MVP stagionale raggiunto nel 2007. A giustificare quei numeri le scusanti erano tante, fra le quali l’intervento al ginocchio di due estati fa che gli aveva fatto saltare 29 delle 82 partite di regular season e la sensazione di vedere non più quel giocatore dominante che avevamo osannato negli anni passati.

Quando però ci si trova di fronte ad atleti dotati oltre che di un talento smisurato di un’attitudine al lavoro quasi maniacale e sempre pronti a lavorare per migliorarsi, la stagione passata per Dirk è stata come una scossa per lavorare duro in estate in modo tale da presentarsi al meglio all’inizio di questa season. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: in 47 gare finora disputate il numero 41 viaggia a 21.6 punti a gara col 48% dal campo (quarta migliore percentuale della sua carriera), a cui aggiunge il 39% da tre raccogliendo 6 rimbalzi e smazzando quasi 3 assist ad allacciata di scarpe. Questi numeri, di per se già fenomenali, nascondono la vera essenza di Wunderdirk, la sua innata leadership,la capacità che hanno alcuni atleti di elevare con la propria presenza il livello dei propri compagni, ed in questo fattore il tedesco è un vero e proprio maestro. Il titolo del 2011 ne è un esempio.

In questa stagione Nowitzki si è tolto anche alcune soddisfazioni personali quali l’aver superato English ed essere diventato il 13esimo miglior marcatore della storia lega con oltre 26mila punti, e aver realizzato per la 19esima volta in carriera una prestazione da almeno 40 punti nella vittoria contro i Pelicans.

La ciliegina sulla torta di una stagione finora estremamente positiva è il fatto che i suoi Dallas Mavericks sono in piena lotta playoff, attualmente in ottava posizione, anche se Grizzlies, Timberwolves e Nuggets sono in agguato.

Nowitzki è considerato da molti il miglior europeo che sia sbarcato oltre oceano (secondo solo all’immenso Petrovic), dimostrando a tutta la NBA che quel ragazzone di 213 cm può ancora dire la sua in una lega che nella passata stagione iniziava a porsi delle domande sul suo possibile declino, cosa che al momento sembra ancora abbastanza lontano.


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