All’età di 38 anni ha annunciato il ritiro Sarunas Jasikevicius, per tutti Saras, uno degli interpreti più talentuosi, geniali, spettacolari ed efficaci della pallacanestro europea degli ultimi 15 anni. Jasi è stato un playmaker nel senso più letterale del termine perchè da quelle mani faceva sgorgare gioco come nessuno nel basket contemporaneo del vecchio continente. Un giocatore favoloso e al tempo stesso un leader, un trascinatore e un vincente sia a livello di club – 4 Eurolega in bacheca – sia a livello di nazionale con la Lituania – un oro e un bronzo europeo e un bronzo olimpico.
Šarūnas Jasikevičius is retiring! The 38-year-old veteran, who'll always be known as the Golden Boy, will be an assistant coach at Žalgiris!
— Simonas Baranauskas (@LithuaniaBasket) July 29, 2014
Sarunas Jasikevicius, nato a Kaunas nel 1976, ha chiuso la carriera da giocatore nello Zalgiris, la squadra della sua città e per la quale non aveva mai giocato prima, vincendo il campionato in finale contro il Neptunas. Ora si dedicherà subito alla panchina perchè già dalla prossima stagione sarà uno degli assistant coach dello stesso Zalgiris. Sì perchè un regista di tale caratura non può che tentare la strada per diventare un grande allenatore.
La carriera di Jasi è iniziata negli Stati Uniti, prima alla high school e poi all’università di Maryland anche se successivamente l’avventura in America in NBA non è stata all’altezza delle aspettative. Due anni, uno e mezzo agli Indiana Pacers e mezzo ai Golden State Warriors, nei quali purtroppo non è riuscito ad incidere e soprattutto avere quella fiducia che si sarebbe meritato dopo aver dominato per cinque stagioni di fila in Europa tra Barcellona e soprattutto Maccabi Tel Aviv.
Vinta l’Eurolega coi catalani nel 2003 al Palau Sant Jordi in finale contro la Benetton Treviso, si trasferisce ai gialli d’Israele e vince altri due titoli continentali. Ma quella squadra era uno spettacolo per gli occhi, diretta in panchina da Pini Gershon, e in campo dal genio lituano, che a suon di passaggi no look, schiacciati per terra, dietro la schiena, dietro la testa, ha permesso ai vari Baston, Vujcic, Burstein, Yaniv Green e Anthony Parker di dominare in lungo e in largo. Quella squadra era leggendaria e rimarrà nella storia dell’Eurolega.
Sarunas Jasikevicius mi ha fatto amare il Gioco. Thanks for the memories
— Flavio Tranquillo (@quieto62) July 29, 2014
Tornato in Europa nel 2007 gioca per tre anni ad Atene col Panathinaikos di Obradovic e anche lì, seppur con un ruolo leggermente più stretto, ha messo in mostra tutto il suo talento e nel 2009 ha vinto la sua quarta Eurolega. Da lì è iniziata la fase calante della carriera, tra Pana, Lietuvos Rytas, Fenerbahce, Barcellona, fino all’ultimo anno allo Zalgiris. Nella sua bacheca ci sono anche svariati titoli e coppe nazionali vinti tra Spagna, Grecia, Israele e Turchia.
A ben guardare è però con la maglia della Lituania che Jasikevicius si fa conoscere al mondo, quando 24enne alle Olimpiadi di Sydney 2000 va ad un passo dal battere quello che ancora veniva chiamato Dream Team in semifinale. In quella gara segnò 27 punti e poi fallì il tiro da tre per vincere: a quei Giochi la Lituania vinse il bronzo mentre Team USA l’oro, l’ultima medaglia prima del declino. La Lituania invece vinse gli Europei 2003 in Svezia con Saras nominato MVP, poi perse la semifinale contro l’Italia e la finale per il bronzo contro gli USA ad Atene 2004. Ad Euro 2007 altro bronzo mentre a Londra 2012 divenne il primo giocatore lituano di sempre a partecipare a quattro edizioni di fila dei Giochi, gli ultimi prima di dire addio alla casacca della ‘Lietuva’.
Una carriera inimitabile quella di Sarunas Jasikevicius, un genio sul parquet, un prestigiatore, un visionario, e un vincente. Grazie di tutto Saras!