La storia è piena di misteri che l’uomo non riesce a spiegare, anche perché spesso la verità gli viene negata o distorta a favore di interessi storici, economici, politici e interpretativi.
A caccia di misteri su History Channel, utilizza le moderne tecnologie e un montaggio dal ritmo serrato nel tentativo di svelarli.
Adolf Hitler mori suicida nel suo bunker? Che fine ha fatto il suo cadavere?
Aprile 1945: Berlino, già in macerie, è accerchiata dall’ Armata Rossa. Il cielo è carico di nuvole che riducono la visibilità. In un viale pieno di buche e calcinacci a due passi dalla porta di Brandeburgo, Adolf Hitler è nel Fuherbunker, otto metri sotto alla Cancelleria. Passa i suoi ultimi giorni da dittatore, il terzo reich sta crollando, è il caos, deve prendere una decisione drastica; suicidio o la resa. Adolf è nascosto sotto le strade della capitale e il destino di un uomo crudele sta per trasformarsi in un mistero.
Secondo la versione ufficiale il 28 aprile sposò Eva Braun e il 30 si sparò, mentre Eva si avvelenava con una capsula di cianuro. Il corpo per suo volere fu bruciato e poi seppellito dove lo ritrovarono i sovietici. Questo e’ quello che dice la storia ufficiale. Nessuno però vide Hitler togliersi la vita, nessuna testimonianza, nessuna foto.
C’e’ chi afferma che Hitler si sia salvato, fuggendo a bordo, di un piccolo U-boot. con l’aviatrice nazista Hanna Reitsch che sfidando la morte per raggiungere il “suo” führer l’avrebbe aiutato a mettersi in salvo. Alcuni fatti del resto sono incontrovertibili, i russi quando entrarono nel bunker trovarono prima il cadavere di uno dei tanti sosia di Hitler. Più in fondo, insieme ad altr
i 9 cadaveri, membri del suo staff, in più furono trovati i cadaveri di un uomo e una donna. In realtà, dei resti, visto che il corpo del dittatore nazista, stando a quanto si sa finora, venne bruciato insieme a quello della moglie, ma la combustione fu incompleta perché i fedelissimi, dopo aver appiccato il fuoco ai corpi, furono costretti a scappare per l’ incalzare dell’ avanzata sovietica e ne seppellirono i resti semi-carbonizzati nel giardino accanto al bunker.I russi requisirono tutto e non permisero a nessuno di analizzare i corpi, fecero l’identificazione del cadavere confrontandone la dentatura con le cartelle cliniche del dentista di Hitler. Poi i file, dossier e foto relative alla morte di Hitler furono coperte da segreto militare.
Stalin, del resto fu sempre convinto che Hitler fosse ancora vivo e rifugiato, come molti altri nazisti, in Brasile o Argentina.
Agli inglesi fu concesso dopo pochi giorni della caduta di Hitler di esaminare il bunker e non vennero trovate le copiose tracce di sangue che si trovano di solito in seguito ad un suicidio con arma da fuoco, ne’ fori di proiettili nei muri. Poi ci fu il cambio di versione dei russi che affermarono di aver disseppellito il cadavere, di averlo cremato e disperso le ceneri, dopo la seconda guerra mondiale.
A questo punto, nel tentativo di svelare il mistero, con prove scientifiche ed esami di laboratorio si rende necessario riesaminare i reperti custoditi dai russi, una parte del cranio con il foro evidente di una pallottola e un frammento di stoffa intrisi di sangue del sofà dove il führer si sarebbe suicidato.
Alcuni elementi saltano immediatamente all’occhio, Hitler all’epoca aveva 56 anni, la volta cranica da analizzare è più giovane e piuttosto piccola ma, soprattutto il segreto svelato dalla genetica moderna è, comunque, clamoroso: il cranio conservato a Mosca “non è” di Hitler; appartiene ad una donna, presumibilmente fra i 20 e 40 anni.
L’esame del DNA, del frammento di tessuto del divano porta alla conclusione che si tratta invece del sangue di un uomo. Quello di Hitler? Purtroppo non esiste materiale biologico “certamente” suo con cui confrontare questi risultati e i pronipoti del fratellastro del dittatore, Alois Hitler junior, che vivono negli Stati Uniti, si sono rifiutati di collaborare.
Tutto questo rimetterebbe in discussione la versione ufficiale sulla morte di Hitler lasciandoci ancora avvolti in un mistero irrisolto.