“Non vogliamo togliere il vino dalle tavole, soprattutto dalle nostre lo troviamo impossibile, ma vogliamo invitare a provare a pasteggiare con il whisky. Perché?! Perché può regalare molte sorprese“.
A chiarire subito l’intento di questa splendida serata è Franco Gasparri (Master Ambassador di Diageo), che per tutto il tempo trascorso insieme sarà un prezioso interlocutore e chiarificatore del mondo dei whisky che accompagneranno i nostri piatti.
Foto di IBD
Cominciamo dal luogo in cui si è svolta la cena:l’Armani Hotel di Milano.
In questo luogo completamente fuori dal tempo e dallo spazio, dove modernità, eleganza, classicità si intrecciano in un gioco di luci, ombre, suoni, profumi e colori che lo rendono affascinante dai primi istanti in cui si percorrono le sue stanza, abbiamo trovato tutta l’accoglienza, la professionalità e la dedizione al proprio ruolo, che si può cercare quando si viaggia o ci si siede a un tavolo per dimenticare ogni fuorviante difficoltà esterna.
L’intero staff è stato stellare; i modi, i volti, i sorrisi, erano assolutamente incantevoli e si restava ammaliati da tanta preparazione e gentilezza. Dal bar al ristorante, l’atmosfera respirata – anche nelle parole degli stessi protagonisti del meccanismo ricettivo dell’Hotel- è stata quello di una compagine unita, solida, affiatata. E gli sguardi che si lanciavano durante il servizio erano lampanti in tal senso.
Assistere al tramonto su Milano, evocativo di un paesaggio romantico e lunare al tempo stesso, dal tavolo del ristorante per poi arrivare a un buio che ricordava le suggestive nottate sulle città d’oltreoceano, è stata un’esperienza nell’esperienza.
Foto IBD
Ora però, torniamo al motivo per cui questo splendido luogo ci è proposto.
Il single malt Scotch whisky è stato l’assoluto protagonista, con le sue storie, i suoi paesaggi degustativi e la qualità di brand che non hanno bisogno di presentazioni. Tre Whisky che hanno saputo far “cedere” le pietanze alla loro particolarità e alla loro “novità” a tavola.
Certamente noi italiani non siamo proprio abituati ad avere il whisky in tavola – rispetto a qualche cugino nord europeo – ma per la nostra redazione non è stato così insolito virare il pasto serale nei colori del malto. Questo perché tempo addietro ci siamo addentrati empiricamente in un paio di prove di questo genere.
Grazie alla lungimiranza, alla salvaguardia delle tradizioni con spirito innovatore e propulsivo che Diageo dimostra ad ogni occasione e sua release, coronare il desiderio di un percorso guidato in un tale tragitto degustativo è stato un incanto. Avere una persona come Franco, coadiuvata dal sempre elegante e attento Fabrizio Fischione (Brand Ambassador Reserve Italy Diageo) è stato un momento di autentica scuola in cui i sorrisi per le argute metafore e le storie legate al mondo dello Scotch Whisky, sono state la pietanza migliore con cui accompagnare le palette aromatiche offerteci dai calici.
Per l’entrée, il Talisker Storm ha saputo stupire per la sua capacità di essere primo attore non snaturando affatto il palato dei commensali, anzi preparandolo ad un gioco di chiaroscuri indimenticabili. Per gli amanti dei gusti decisi, virili, capace di attirare a sé con le sue note salmastre, fumose il suo pepper finale si amalgama con l’intensità e l’equilibrio di un whisky che incarna lo spirito delle Ebridi. Il tonno rosso si esaltava in questo bagno d’oro e tormenta.
L’Oban 14 year old ha piegato completamente la scelta del food (agnello rosolato, patate ratte, terriccio alle erbe e spinaci), che è stata capace di raccontare gastronomicamente e visivamente il paesaggio delle Highlands che l’Oban evocava attraverso le sue note chiare, gentili ma di presenza. Qui la sospensione eterea nel nostro bicchiere ha lasciato intendere appieno la complessità elegante di un gioiello di malto
Puro tripudio con il Cardhu Cask Reserve. Compatto, teso e al tempo stesso lungo, morbido, suadente grazie ai diversi invecchiamenti che lo coinvolgono. Un velluto vero e proprio steso sull’impero dei sensi che si stava svegliando sornione ad ogni sorso, una veglia che avrebbe condotto alla notte con il sorriso sulle labbra. La sua cremosità mista a note di frutta, fave di Tonka, una leggerissima vanigliatura e una rimembranza di bastone di liquerizia, sono stati l’affresco finale in cui perdersi completamente in questa galleria dell’arte della distilleria. Compagno di viaggio nel nostro piatto un Tiramisù al caffè in sfera di cioccolato fondente superlativa.
Foto IBD
Con Franco si è giocato molto sull’antropomorfizzazione dei tre whisky, declinando nelle tre fasi della vita e del maschio le bottiglie, giungendo così ad un trittico fatto di maturità ardita, passando per una mascolinità più romantica, sinuosa eppure corsara e giungendo alla fine alla saggezza da otium vitae.
Queste tre bottiglie – sorbite attraverso l’uso sapiente della diluizione – permettono innumerevoli combinazioni, abbinamenti, coinvolgimenti e la vera e propria opportunità di pasteggiare come abbiamo fatto in questo appuntamento.
Diageo sta conquistando le nostre pagine con la sua coinvolgente missione, quella di rendere il lusso del tempo ritrovato a portata di mano e per questo possiamo essergli soltanto grati.
Buona scelta
IBD
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