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A chi servono le quote rosa?

Creato il 29 giugno 2011 da Bagaidecomm @BagaideComm

A CHI SERVONO LE QUOTE ROSA? “La giornata di oggi sarà memorabile. Un successo. Una vittoria”. Queste le affermazioni bipartisan dopo il via libera definitivo per le famigerate “quote rosa”. Sicuramente è una notizia positiva; ma, secondo me, il positivo sta solo nel fatto che la maggioranza del nostro Parlamento per una volta sia concorde, per il resto sono molto scettica, anzi : stupita. Non capisco come sia possibile che per valorizzare l’intelligenza e la bravura di una donna siano necessarie le quote rosa, non capisco come degli uomini siano a decidere come e quanto le donne debbano inserirsi all’interno di luoghi fin d’ora maschili e irraggiungibili per moltissime donne. Ovviamente, in Italia, l’unico modo per vedere delle donne in ruoli che sono prettamente maschili, ma non per natura bensì per consuetudine, è quello di obbligare per legge il loro inserimento all’interno dei Consigli di Amministrazione di società quotate e controllate e anche nei ruoli più elevati della Pubblica Amministrazione ( sindaci, consiglieri…). Sicuramente è una spinta a rivalutare l’operato della donna e a non relegarla, nel 2011, a angelo del focolaio  tutta cucina, figli e mestieri  però mi sembra un atteggiamento femminista che poco ha a che vedere con la nostra epoca. Dati recenti indicano come le donne abbiano voti più alti a scuola, sia a livello di scuola media superiore sia a livello universitario, inoltre statistiche di note università indicano  la donna come responsabile e multi-tasking ovvero come persona che riesce a fare più cose contemporaneamente, per non parlare di quelle testimonianze di donne che già, per merito, gestiscono imprese pubbliche e private le quali hanno pochissime perdite e molti introiti ma non solo, sono le imprese che investono maggiormente i guadagni all’interno dell’impresa per migliorare l’operato e aumentare sempre più l’attivo. Allora queste quote rosa?  Sono forse un modo per pulire molte coscienze sporche di politici e imprenditori politicizzati che vedono nell’uomo l’unico essere in grado di gestire ruoli di rilevanza e nella donna un soggetto che porta più costi che guadagni a causa della maternità e di tutte le altre scuse possibili? Ecco io credo di si, ma non perché sono un inguaribile ottimista su questo campo ma perché non capisco come il boom economico, lavorativo, sociale degli ultimi vent’anni non abbia portato ad una selezione naturale ma sessista; se uomo e donna sono alla pari dal punto di vista delle conoscenze e delle capacità viene scelto l’uomo, se invece la donnaè più capace viene comunque scelto l’uomo. Per risolvere la situazione, tipicamente nostrana, oevvio che è necessaria una legg e altrettanto ovvio il giubilo per questa approvazione. Guardando all’estero, però , passa tutta la gioia e la festa: perché in quasi tutto il mondo non hanno le quote rosa ma quello che io chiamo il Vento Rosa. Il Vento Rosa è il continuo succedersi, senza bisogno di leggi, di donne al potere. Christine Lagarde : attuale ministro delle finanze francese è diventata il direttore del FMI deciso dalla stessa organizzazione internazionale sulla base dei risultati ottenuti e delle sue competenze. Sempre per rimanere in Francia sono almeno due le candidate alle prossime elezioni presidenziali e gli stessi uomini spingono per le loro candidature. In America, dopo Hilary, che zitta zitta fra qualche anno tornerà all’attacco della Casa Bianca, ci sono altre serie candidate per il dopo Obama come Sarah Palin e Michelle Bachmann. In Australia sta sorgendo la donna che spazzerà via Bill Gates e Carlos Slim dal podio di uomini più ricchi del mondo, la signora Gina Rinehart dopo aver salvato la ditta di carbone e ferro del padre dal fallimento è diventata la donna  più ricca dell’Australia e si stima che il suo bottino entro il 2014, grazie al rilancio di questi materiali, supererà di gran lunga quello dei due colleghi. Il Sud America vede una donna presidente del Brasile, una donna presidente dell’Argentina. La Svizzera  ha compre Presidente della Confederazione una donna, cosi la Finlandia e l’Islanda e la Germania (quasi  tutte hanno prole al seguito ) e potrei continuare ancora. Bè abbiamo esempi a sufficienza per imporre la presenza delle donne nella vita sociale, economica e politica del Paese e noi facciamo le quote rosa. Ben vengano gaudio e giubilo…… siamo in Italia.
Lisa Corti

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