“a chi tocca un broncioli” era il modo di dire di mia nonna quando succedeva qualcosa di assolutamente fatalistico, imprevedibile e solitamente equidistribuito.
una sorta di sfortuna cieca, di disavventura del tipo “oggi a me, domani a te”.
mi pare che sia un po’ c0n questo spirito che a lucca si vive forza nuova e tutti i suoi nerovestiti adepti. quando capita capita, come la grandine, il mal di denti o le emorroidi, bisogna aver pazienza e aspettare che passi tutto.
certo, ogni tanto fanno qualche danno e un po’ di casino, ma a chi tocca un broncioli.
una volta è un ragazzo della sinistra giovanile, (e allora la gente sorride e si chiede perchè prendersela “con un moderato, malcelando quasi l’ironia…)
un’altra è uno dei centri sociali (e allora altra gente ancora pensa a “regolamenti di conti” e agli opposti estremismi)
un’altra è una ragazza lesbica (e allora la gente dabbene si chiede se a lucca ci sono davvero le lesbiche o se è un modo per “darsi un tono”)
un’altra volta è una vetrina sfondata (autopubblicità?)
un’altra ancora un coltello nella gamba (li aveva magari provocati?)
un’altra volta una mail, un messaggino, un mandato a dire, un sentito dire, uno sguardo di traverso.
a chi tocca un broncioli.
adesso è la volta dell’italia dei valori (ma davvero? proprio loro? ah guardi signora mia, questa proprio non me l’aspettavo sa?)
qui la notizia, se vi va di leggerla.
una notizia che non fa quasi notizia, perchè tanto, prima o poi, succede a tutti, son ragazzi, bisogna avere pazienza.
perchè tanto, meglio loro che i comunisti.
perchè tanto, che volete che facciano mai.
perchè tanto poi smettono.
a chi tocca un broncioli.