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«A Cuper 200 mila euro per truccare partite». Le indagini sul calcio scommesse si estendono all’estero.

Creato il 16 novembre 2011 da Nottecriminale9 @NotteCriminale

«A Cuper 200 mila euro per truccare partite». Le indagini sul calcio scommesse si estendono all’estero.Soldi per “truccare” quattro partite di calcio, due del campionato spagnolo, due del campionato argentino, ben 200 mila euro versati dalla camorra napoletana all’allenatore Hector Cuper, ora guida tecnica del Racing Santander.

Questa è l’ipotesi al vaglio degli inquirenti e tanto basta per rendere necessario un viaggio in Spagna, in quanto l’inchiesta sul fenomeno del calcio scommesse è giunta ad uno snodo principale.

A dire il vero c’è una richiesta di rogatoria della Procura di Napoli.

Un’istanza che fa emergere nuovi particolari sulla capacità della potente camorra del clan D’Alessandro, operante nel comune di Castellammare di Stabia, di provare a condizionare l’andamento di partite di calcio, anche di campionati stranieri, per poter piazzare scommesse sicure.

La richiesta di rogatoria internazionale nei confronti di Cuper trova la sua ragione d’essere, in alcune intercettazioni telefoniche tra l’allenatore argentino ed alcuni soggetti ritenuti legati al clan D’Alessandro, al centro dei discorsi intercettati vi erano i soldi.

La sequenza di conversazioni tra l’allenatore ed alcuni soggetti ritenuti vicini alla camorra stabiese, ha spinto gli inquirenti napoletani ad elaborare questa tesi, in virtù della quale, Hector Cuper avrebbe accettato somme di denaro, offrendo in cambio il personale impegno a combinare alcuni match di calcio sui quali la camorra avrebbe potuto scommettere tranquillamente.

Un impegno ben remunerato, 200 mila euro, forse, presi da Cuper al fine di convincere qualcuno a combinare uno o più risultati.

Una ricostruzione che attende conferme, anche alla luce di un particolare non irrilevante, in virtù del quale se gli inquirenti ritengono di aver costruito il passaggio di mano dei quattrini, hanno anche verificato che le partite si sono concluse in modo diverso rispetto a quanto concordato con la camorra stabiese scatenando così, da parte di questi ultimi, rabbia e propositi di vendetta che non sarebbero sfuggiti all’attenzione dei pubblici ministeri i quali, da oltre un anno stanno combattendo contro il mal costume del calcio scommesse truccato.

Siamo di fronte ad un fenomeno non più relegato alla nostra vecchia serie C ora Lega Pro, ma siamo di fonte ad uno scenario globale.

L’ex allenatore di Inter e Parma, ora in forza al Racing di Santander, l’argentino Hector Cuper è indagato per associazione a delinquere, finalizzata alla frode sportiva, ma non ci sta a passare come il trade union di un raggiro di respiro internazionale.

Da fonti vicine all’allenatore, si dice che Cuper sia pronto a dimostrare la propria piena estraneità alle accuse, ed è motivato a raccontare la propria versione dei fatti, in virtù della quale, l’allenatore argentino non ha mai frequentato intermediari della potente camorra stabiese, ed il suo modo di intendere il gioco del calcio è fatto unicamente di lavoro in campo, lontano mille miglia da combine e trucchi di ogni specie e qualità.

I militari del nucleo investigativo di Torre Annunziata, guidati dal capitano Alessandro Amedei continuano a ricostruire il flusso delle scommesse ricostruito nell’ultimo campionato sportivo, nel corso del quale, vi sono, al momento, 30 partite sotto osservazione; inchiesta difficile e complessa, che nel corso del suo svolgimento, si è anche arricchita dei racconti di un ex esponente della camorra stabiese, ora divenuto collaboratore di giustizia e di un book maker austriaco.

I pubblici ministeri napoletani martedì saranno in Spagna per interrogare Cuper, grazie alla rogatoria ed lavoreranno a stretto contatto con l’autorità giudiziaria iberica, per cercare di comprendere le potenzialità di un cartello criminale, specializzato sul versante delle scommesse, nato oltre 10 anni fa nell’hinterland stabiese.

Giuseppe Parente

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