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A FERRARA ANDAI( racconto in 17 puntate)

Da Teoderica
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A FERRARA ANDAI( racconto in 17 puntate)

Stanchi della visita alla mostra ed alla pinacoteca di Ferrara, finalmente ci sediamo ai tavolidi di un bar per rifocillarci un poco. Nella piazza del Castello estense oltre ad un raduno di auto d' epoca, vi è anche un ballo in costume d' epoca sulle note di Verdi per ricordare che quest' anno sono 150 anni dall' Unità d' Italia.
Fiore era stanca, ma io non ho voluto perdere la visita alla Cattedrale di Ferrara, anche se l' interno è stato spogliato dalle opere più preziose, portate poi al vicino Museo della Cattedrale, dove vi sono le splendide formelle dei Mesi, la Madonna della Melagrana di Jacopo della Quercia e soprattutto il capolavoro di Cosmè Tura: le ante di organo con l' Annunciazione e con San Giorgio e il Drago , che potete vedere nelle immagini. La terza immagine è sempre di Cosmè Tura, non ho potuto fare a meno di metterla perchè è fra le opere d'arte più alte di tutti i tempi, almeno per me, avrete anche notato che non ho avuto il coraggio di sfregiare queste opere coi miei soliti interventi nelle immagini...non ci riesco sono sacre per il mio immaginario.
Cosmè Tura o Cosimo di Domenico di Bonaventura (Italia 1433/1495), decoratore, disegnatore, affrescatore, pittore italiano , nasce a Ferrara probabilmente nel 1433 e fu il fondatore della scuola ferrarese della quale fu uno dei rappresentanti di spicco. Figlio di un calzolaio, non si hanno notizie certe del suo apprendistato, Vasari lo collegava all' artista Galasso Ferrarese , una figura quasi mitica, legata a Piero della Francesca.Le notizie della vita di Cosme Tura sono poche e con ampi vuoti, ma sembra che già nel 1451-52 decorasse oggetti di uso quotidiano per la corte, disegnasse stemmi sulle bandiere e ornasse le armi da parata, attività proprie delle botteghe artistiche locali.Nel 1456 Cosmè torna a Ferrara, dopo essere stato a Padova a perfezionare le sue capacità artistiche nella bottega dello Squarcione , la più importante fucina di talenti dell'Italia settentrionale da cui uscirono molti maestri che diffusero lo stile Rinascimentale tra i quali AndreaMantegna. La pittura di Cosmé Tura è dotata di grande originalità nel panorama italiano del tempo, caratterizzandosi con composizioni fastosamente decorate con le figure quasi come sculture, in un apparente realismo che appartiene alla fantasia più che alla realtà. I colori sono accesi e irreali, che fanno spesso sembrare i soggetti come metallici o funerei, immersi in un'atmosfera tesa e surreale, di sapore onirico.Le riminiscenze di Pisanello vengono integrate con la scuola padovana e dal Mantegna,la luce dello sfondo rimanda a Piero della Francesca, ma la linea e la poetica è tutta nordica e fiamminga. Ho voluto mettere anche l' immagine della Pietà perchè l' iconografia è tutta nordica,il pietismo fiammingo raggiunge qui l' apice e allo stesso tempo è mitigato dalla dolcezza della Madre che alza il braccio al Figlio per un ultimo bacio e ne raccoglie il corpo rattrappito nel suo grembo come a volerlo riprendere e custodire, come che con la sua natura dolce e amorevole potesse sconfiggere la natura matrigna.

immagini ante d' organo ( 1469) "San Giorgio e il drago" e "l' Annunciazione"

"Pietà" di Cosmè Tura


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