Zizzagando fra i programmi pomeridiani della nostra televisione è impossibile non incappare nello studio di Canale 5 dove Barbara D’Urso ci intrattiene con argomenti vari, fino all’inizio del Tg serale. Tema del giorno : obesità vista e discussa dagli ospiti:
Filippo, 220 kg, accusa con molta rabbia i media e l’intera società, di discutere di obesità in maniera errata e superficiale. Espone il dramma di chi è portatore di handicapp, con invalidità al 100% e che sino a 25 anni ha vissuto una vita “normale”, dovendosi poi misurare con il problema dell’obesità, dovuta a diversi eventi tragici che ne hanno segnato l’esistenza, tra questi la morte della madre e le delusioni affettive.
Eugenia, invece, è orgogliosa dei suoi 100 kg ma denuncia la discriminazione operata dalla società verso gli obesi a partire dalle sedie molto strette fino alle tariffe doppie per chi viaggia. La “tromodel” Lulù delle sue rotondità ne ha fatto invece una rivincita, dopo l’emarginazione psicologica, la reazione, tenace e coraggiosa che l’ha portata a partecipare al concorso e poi ha mostrarsi fieramente in pubblico anche con abiti attillati.
In studio, a sostenere le posizioni degli obesi, Platinette, oggi nelle vesti di Mauro, che con implacabile e lucida verbalità analizza il suo vivere in piena coscienza dei rischi, consapevole che il suo rapporto col cibo è una compensazione, ma altrettanto convinto/a di voler inviare il messaggio che oltre i 100kg si sta male!.
In effetti l’obesità patologica fa aumentare drasticamente la possibilità di sviluppare patologie che possono determinare significative problematiche fisiche, mentali e sociali potenzialmente fatali.“E’ inutile fare le vittime e prendersela con la società, non sono la sedie piccole, siamo noi troppo larghi”…se sei grassa è colpa tua”!.
L’obesità rappresenta una vera emergenza sanitaria, causa di forte mortalità ma non è una malattia, ognuno ha il suo percorso psicologico che porta ad abitudini alimentari sbagliate. L’obesità insorge quando la quantità di calorie introdotte con l’alimentazione supera il consumo di energia. In questo caso l’energia si trasforma sotto forma di grasso.
Uno stile di vita sedentario, associato ad una dieta squilibrata è la maggiore causa di obesità, da non trascurare anche una possibile predisposizione genetica presentata da alcuni soggetti e infine ma non meno importante il fattore psicologico.
Spesso si mangia per compensare delusioni, paure, insuccessi o stati d’ansia che possono generare uno grave stato di non ritorno nel paziente, fino a giungere a comportamenti quasi autolesionistici.
Non esistono cure miracolose, è necessario lavorare sulla rimozione delle cause che hanno portato la persona ad ingrassare.
Eliminare il peso con diete o farmaci e lasciare intatte le cause, risulta inutile e dannoso.
Non esistono pertanto cure precostituite ma queste vanno cucite addosso al paziente, in un’ottica del tutto personalizzata.
Diventa indispensabile educare e non semplicemente prescrivere, tentando di dare al paziente capacita di autogestione, ma il vero elemento fondamentale e che il paziente debba riconoscere il suo stato di salute, deve essere consapevole che necessita di cure ed accettarle, partendo dalla consapevolezza che : l’obesità patologica uccide.