“Sapeva esattamente cosa fare, i suoi movimenti, le mani, il suo corpo era semplicemente perfetto. Era la più sexy. Meglio di chiunque altro. Emotivamente, ha fatto bene ogni cosa. Ha espresso proprio quello che volevo”. Racconta Douglas Kirkland, ricordando quel servizio. Il giovane Douglas aveva una cotta per Marilyn ed era al suo primo incarico importante. “Le lenzuola erano di seta, il Dom Perignon a portata di mano, un disco di Frank Sinatra nel giradischi. Marilyn si presentò con tre ore di ritardo, poi scomparve per un momento e tornò indossando solo un accappatoio. Non c’era luce stroboscopica, solo un semplice proiettore costante che ha contribuito a produrre le ombre laterali”. Kirkland si arrampicò su una ringhiera sopra di lei e cominciò a scattare. Marilyn lo guardava, gli sorrideva seducente e con quegli scatti l’ha consegnata al mondo per sempre. Rendendola immortale. Allora ventisettenne riuscì a resistere alle tentazioni della donna più irresistibile del mondo. Pubblicate il 17 Novembre 1961, appena sei mesi prima della morte della Monroe, che negli scatti di Kirkland appare splendida e nuda tra le lenzuola di un letto sfatto.
Le foto di Douglas Kirkland sono entrate nella storia. Scatti unici, soprattutto per il rapporto che riesce a stabilire con il soggetto che fotografa. “A me piacciono le persone”, afferma. Ed ecco che il collage di immagini si compone, frammenti indelebili di tante e tante leggende della storia del cinema. Si può dire che ha fotografato il top del mondo, gli artisti più famosi, i momenti e i personaggi della moda che hanno segnato epoche (è riuscito perfino a fermare un sorriso di Coco Chanel), le vicende mondiali in cui tutto sembrava precipitare. Dove la perfezione accadeva, lui c’era sempre, come se i momenti topici del mondo lo domandassero.
“Douglas Kirkland: A Life in Pictures” è un tributo al fotografo, considerato fra i più importanti al mondo. La mostra-evento, fortemente voluta da Vanity Fair, è un omaggio per celebrare gli 80 anni dell’artista canadese ed espone in anteprima mondiale le 88 foto più significative della sua carriera, con i ritratti delle stelle del panorama hollywoodiano e italiano, suddivise in due aree espositive: 58 immagini dedicate alle star internazionali tra le quali Marilyn Monroe, Marlene Dietrich, Brigitte Bardot, Warren Beatty, Salma Hayek, Nicole Kidman, John Lennon, Susan Sarandon, Elizabeth Taylor e Raquel Welch e tante altre, compongono un suggestivo percorso espositivo nei due affascinanti chiostri del complesso monumentale dell’ex-Convento di San Salvador.
Nel refettorio affrescato sono state disposte 30 fotografie di attori italiani (Monica Bellucci, Raul Bova, Pierfrancesco Favino, Isabella Ferrari, Beppe Fiorello, Giovanna Mezzogiorno, Laura Morante e tanti altri), ritratti nell’interpretazione di film culto italiani di cui, nella stessa sala, sono stati proiettati alcuni estratti – La Dolce Vita, Il Gattopardo, La Ciociara, Pane, Amore e Fantasia, e molti altri titoli. L’omaggio di Vanity Fair è partito con il torneo di golf, Star-Am, così denominata per la presenza delle star che faranno da “porta fortuna” ad ognuna delle nove squadre, che si è tenuto presso il Circolo Golf di Venezia Lido, dove 9 celebri scatti di Kirkland, uno posizionato su ogni buca, (Cher, Farraw Facett, Angelina Jolie, Grace Jones, Ann Margret, Robert Mitchum, Marilyn Monroe, Jack Nicholson e John Travolta) hanno fatto da sfondo scenografico alla competizione, personalizzando il campo da gioco, per rafforzare il collegamento con la kermesse veneziana. Ogni squadra è stata capitanata da attori del cinema italiano tra i quali Luisa Ranieri, madrina del Festival, Maria Grazia Cucinotta, Donatella Finocchiaro, Giuseppe Fiorello, Claudio Gioè, Matilde Gioli, Miriam Giovanelli, Scott Haze, Alessandra Mastronardi, Nico Vascellari e Luca Zingaretti.
La mostra fotografica, che vi suggeriamo di scoprire se siete nei paraggi di Venezia, rimarrà aperta al pubblico, per tutta la durata del Festival, dal 30 agosto al 6 settembre, dalle ore 10 alle ore 18, presso il Telecom Italia Future Centre, di Campo San Salvador in San Marco.
di Valeria Ventrella per Oggialcinema.net
Fonte Foto: Condé Nast