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A lezione di legalità: un libro per dire «no» alla mentalità criminale

Creato il 08 maggio 2012 da Cultura Salentina

di Anna Rita Longo
A lezione di legalità: un libro per dire «no» alla mentalità criminale

Ancora una volta i ragazzi salentini offrono una testimonianza dei positivi fermenti che caratterizzano la loro terra. Il Sud ferito dalla criminalità decide di ripartire dalle nuove generazioni e lo fa attraverso iniziative silenziose, che «non fanno più rumore del crescere dell’erba», per dirla con Ungaretti, ma che costituiscono l’ossatura della nuova società che sta già nascendo, innanzitutto nelle teste di coloro che la vivranno.

Sud Stories” è un progetto che mette insieme la riflessione sulla legalità con la letteratura e la scrittura creativa, che coinvolge l’associazione culturale “Liceo Docet” e il Liceo scientifico “Giulio Cesare Vanini” di Casarano. L’iniziativa si colloca all’interno del progetto “Le(g)ali al Sud“, promosso dal MIUR, e prevede un lungo percorso di approfondimento e riflessione sulla legalità e sull’origine del comportamento criminale.

Tra i più bei frutti di questa riflessione vi è il riconoscimento, che fu di Hannah Arendt, dell’impossibilità di chiamarsi fuori, quando si parla di mentalità criminale o mafiosa.

Gli indifferenti, tanto detestati da Antonio Gramsci, sono colpevoli quanto il responsabile diretto delle azioni criminose, se preferiscono voltare la testa e fare finta di non vedere.

Ed è per dire questo che nasce Villa Paola, il racconto di recente pubblicazione che è il punto di convergenza del lavoro dei ragazzi impegnati nel progetto. La protagonista della storia, Ginevra, venuta a conoscenza dei traffici illeciti del marito, pur consapevole del fatto che questi sono la principale causa del loro benessere economico, non riesce – oppure non vuole – chiudere gli occhi e preferisce andare incontro alle tragiche conseguenze della sua presa di posizione piuttosto che continuare ad essere silente complice del male. Quello che è più apprezzabile nella storia ideata dai ragazzi è il tratto realistico con il quale sono dipinti i personaggi: la protagonista, ad esempio, è tutt’altro che un’eroina romanzesca. Idealista negli anni dell’adolescenza, aveva presto ceduto alle sirene della società del benessere, crogiolandosi nella propria vita altoborghese.

Si tratta, in breve, di una donna con imperfezioni e angoli di fragilità molto umani e con la quale, di conseguenza, risulta facile identificarsi, anche se tutti preferiremmo essere migliori di lei. Però questa donna umana e imperfetta riesce, al termine delle vicende narrate, a vincere le proprie debolezze dimostrando un eroismo che, come avrà modo di considerare il lettore, risulta alla portata di tutti, posto che si abbia il coraggio di cercarlo.

Quanto capita di sentir parlare di celebri eroi della legalità si sente spesso dire che erano persone normali, comuni fino al limite della banalità, ma che si sono comportate in modo eccezionale nel momento in cui si sono trovate nella circostanza di dover dimostrare il valore delle cose in cui credevano. Così come esiste la “banalità del male”, per fortuna esiste un bene altrettanto banale, alla portata di tutti, purché lo si voglia.

E siamo felici che, ancora una volta, siano stati i nostri ragazzi a impartirci una così bella lezione.


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