Troppo spesso, immeritatamente, assurge a menzione negativa per identificare l'Italia nello stereotipo della mancanza di serietà o impegno. "Pullecenella cetrulo" da Acerra, maschera antica, probabilmente risalente alla tradizione delle Atellanae latine.
Iracondo o malinconico, castigatore dei costumi del suo tempo o scaltro e furbo cittadino, Pulcinella incarna l'anima stessa della napoletanità. La Napoli del popolo, degli ultimi, dei lazzari e degli scugnizzi. La Napoli in perenne contraddizione con se stessa, eppure quella che riesce sempre a trovare in se stessa, la forza di reagire, di imporre se stessa all'arroganza dei potenti.
A quest'anima, libera, con tinte e tensioni diverse, hanno prestato il corpo e reso omaggio, i maggiori artisti napoletani da De Filippo a Troisi, da Massimo Ranieri a Pino Daniele.
A quest'anima, domani, sarà dedicato un monumento, nel centro storico di Napoli, precisamente all’ingresso di vico Fico al Purgatorio ad Arco, angolo via Tribunali.
L'opera in bronzo è stata donata dall'artista Lello Esposito al Comune di Napoli.