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A Natale puoi che?

Creato il 24 dicembre 2011 da Lollo

A Natale puoi che?

Una di quelle cartoline che tormentano il vostro Facebook.

Il Natale arriva solo quando vieni taggato nelle cartoline di auguri su Facebook.Insieme al tag 432 notifiche per i commenti che seguono in qualsiasi lingua, perché ci piace sembrare poliglotti anche quando in realtà non sappiamo nemmeno la nostra lingua.“Felix Navidad.”FELIX?Tornare a casa nella bassa provincia milanese è bellissimo.Sentire mio padre che progetta il mio futuro.“Ti laurei e vai a vivere in Lapponia dove ci sono moltissime richieste di lavoro.”Perché effettivamente io studio storia dell’arte e in Lapponia ci sono i più bei siti artistici del mondo.E soprattutto io sono una persona che ama il freddo, la neve e il sole mi ferisce gli occhi.Oppure mia madre, che subito mi ha precettato perché andassi con lei a fare la spesa.Le ho perso il carrello, mi diceva di andare a prendere la Nutella e tornavo con un chilo di cioccolato, mi trascinavo come un ferito del ’15-’18 e soffrivo.“Domattina sei a casa?”“Perché mamma?”“Beh, pensavo volessi pulire le posate d’argento con me.”Ho preso un aereo appositamente, morivo dalla voglia di strofinare tutto quello che poi luccicherà procurandomi numerosi strappi muscolari e intercostali.
In tutto questo è tornato mio fratello e ci siamo incontrati in un locale.L’ho abbracciato.Tutti ci guardavano. Io indossavo un perfetto mocassino di Gucci, un cappotto blu e un Borsalino.Lui che notoriamente si disinteressa delle taglie dei vestiti e dei colori sembrava un ladro.Due fratelli più diversi non potevano essere assemblati sulla faccia della Terra.Oltre che alla spesa, all’argenteria, alla decorazione della tavola, al managment famigliare, sono stato incaricato di riportare a casa mia sorella, la 16 enne in piena tempesta ormonale, dalla festa della scuola.Tacco, vestito nuovo e due piedi grossi come hamburger a fine serata arranca per arrivare in macchina. Le sue amiche tentavano di non farmi capire che un cocktail lo avevano bevuto.Angelo azzurro.“Ma almeno avete rimorchiato? Altrimenti tutta sta fatica dei tacchi per nulla.”Chiedo curioso.Il giorno dopo dedico la mia mattinata alla Poste-Dio-l’abbia-in-gloria-Pay.È il mio turno e al banco mi trovo davanti lei. LEI.Serafina.“Buongiorno, io dovrei sostituire la mia Poste-Pay.”Mh, cenno.Io che mi ero addirittura tolto il cappello. Lei non saluta, non sorride, non parla, è sempre incazzata come una biscia e sono anni che aspetto il giorno in cui poterle dire tutto quello che penso di lei.“A Natale puoi fare tutto quello che non puoi fare mai” dice una pubblicità.Questo include insultare l’impiegata delle poste?Prenderla a badilate in faccia?Tagliarle i capelli nel sonno?Scriverle il numero del PostaMat sulla fronte?Farle compilare tutti i moduli che “Li trova lì” con una penna che non funziona?Ditemi di sì e sarà il Natale più bello della mia vita. Auguri a voi, lettori fedeli e saltuari, pezzenti con il papillon o con il maglione a renne con cui vi ingozzerete per i prossimi due giorni. Vi amo.

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