Un viaggio verso il nord per Mario Monti che è andato in Finlandia alla vigilia delle attesissime decisioni di Mario Draghi. Intanto la Bundesbank ammonisce che la BCE non deve oltrepassare il suo mandato, mentre Mario Monti, incurante, prosegue il suo tour nelle capitali europee, con l’0biettivo di aprire la via a strumenti più drastici. Il primo ministro vuole convincere gli altri leader del Vecchio continente ad un’azione collettiva per risollevare l’euro. Ammorbidire i paesi che dovrebbero concorrere alla salvazza dell’euro perché : “Sarebbe una cosa terribile per l’integrazione europea se l’euro, che doveva essere il passo supremo, più perfetto di integrazione, a causa di questi problemi che ci sono nel mondo reale dovesse diventare poco a poco un fattore di divisione e disintegrazione anche psicologia delle visioni politiche tra stati membri dell’unione europea”. Anzi: proprio per combattere la crisi dell’eurozona servono “soluzioni condivise”.
Se ne parla a Sky Tg24 economia con Liisa Liimatainen, giornalista corrispondente finlandese in Italia e Salvatore Brigantini del Corriere della Sera.

Ovviamente non possiamo pretendere che gli altri paesi paghino la nostra dissolutezza, però possiamo chiedere uno stop alla guerra psicologica che i mercati stanno facendo.
La Finlandia che un mese fa aveva minacciato di porre il veto allo scudo anti-spread, nel frattempo, si è ammorbidita. Aveva avuto un atteggiamento molto duro . “I finlandesi, non vogliono pagare il debito di altri, - dichiara – Liisa Liimatainen - vogliono garanzie, abbiamo già avuto una crisi durissima, risolta con grande austerità, non vogliamo ancora pagare perché avvertiamo l’ingiustizia e anche un po’ di astio, siamo stati diligenti e abbiamo applicato tutte le regole rischieste dall’Europa, poi arrivano gli altri che se ne fregano e chiedono, questo rode ai finlandesi “.







