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A Novembre le Feste del Tartufo a San Miniato (PI)

Da Patiba @patiba1

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Un antico detto popolare, ancor oggi insegnato ai bambini della campagna samminiatese, dice che fra Doderi, Montoderi e Poggioderi c’è un vitello d’oro. Parrà strano, ma in quel triangolo nella Valdegola sta il cuore della zona tartufigena samminiatese.

Esistono ricette vere e proprie con il Tartufo

Tartufo bianco Tuber magnatum Pico "Il Cibo dei Re"


Il Tuber magnatum, chiamato volgarmente Tartufo bianco, è la specie di tartufo più preziosa in assoluto sia dal punto di vista gastronomico che da quello prettamente economico, dati gli elevatissimi costi che la stessa può raggiungere.

Il tartufo è un fungo sotterraneo che vive sulle radici di alcune piante: querce, noccioli, pioppi. Le varietà sono: Bianco e Nero.
Tre ricette con il tartufo dell'Artusi
Il Tartufo bianco ha sapore e profumo squisiti, ha forma globosa e irregolare. La superficie si presenta liscia e di colore ocra, con polpa bianca-rossa con venature bianche.
Il tartufo va pulito dalla terra e lavato varie volte con acqua fresca, quindi ripulito con una spazzola non troppo dura. Normalmente si consuma affettato, con l'apposito attrezzo, direttamente sul piatto: alcune fettine sulle tagliatelle, sul risotto, sulle uova, sulla selvaggina.

toscana,tartufo,sanminiato,novembre,fonduta,latte,fontina,formaggio Esistono, però, ricette vere e proprie:

 Tartufi sotto la cenere, al forno, al burro e allo champagne
per 6 persone:
1 bottiglia di champagne e mezzo chilo di tartufi (un po' caruccia!!).
La più raffinata presentazione è la Fonduta con tartufi

Ingredienti

per 4 persone
1 tartufo bianco da 30 gr.,
400 gr di fontina, mezzo litro di latte, 40 gr di burro, 4 tuorli d'uovo, 1 pizzico di sale
Tempo occorrente:

2 ore circa per macerare la fontina e 45 minuti per la preparazione e la cottura.

Preparazione

Togliere la crosta e tagliare la fontina a pezzetti. Metteterla in una terrina ricoperta dal latte.
Lasciare macerare a freddo per 2
ore circa. In una casseruola fare sciogliere ed imbiondire il burro. Riempire a metà con acqua la placca per il bagnomaria e metterla sul fuoco, curando che l'acqua non arrivi al bollore. Mettere il tegame nella placca ed aggiungere la fontina ed il latte.
Mescolare con un cucchiaio di legno, adagio e continuamente, a fiamma bassa, fino a quando il formaggio filerà. Alzare la fiamma e mescolare sempre più energicamente. Il formaggio sciogliendosi formerà una massa filante fino che diverrà una crema. Aggiungere i tuorli già sbattuti. Mescolare fino ad ottenere un composto cremoso e non filamentoso, liscio e pastoso. Prima di togliere dal fuoco, assaggiare e, se necessario, aggiungere il sale.
Servire la fonduta in scodelle riscaldate.
Il tartufo verrà affettato da ciascun commensale nel proprio piatto. Oppure, porre al centro del tavolo il tegame, sopra al fornelletto apposito acceso: ogni commensale potrà servirsi direttamente (allegro e divertente!).
Servire con crostoni di pane fritti nel burro o con fette di polenta fritta.

Vino

Accompagnare con vini rossi: Bartolo, Bardolino o bianchi abboccati: Frascati, Orvieto.

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San Martino di  Giosuè Carducci
La nebbia a gl'irti colli
Piovigginando sale,
E sotto il maestrale
Urla e biancheggia il mar;
Ma per le vie del borgo
Dal ribollir de' tini
Va l'aspro odor de i vini
L'anime a rallegrar.
Gira su' ceppi accesi
Lo spiedo scoppiettando:
Sta il cacciator fischiando
Su l'uscio a rimirar
Tra le rossastre nubi
Stormi d'uccelli neri,
Com'esuli pensieri,
Nel vespero migrar.

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