Avevo già visitato a Padova, la Cappella Scrovegni, ma Rita, una mia amica, mi aveva chiesto di accompagnarla, perchè dovendo preparare delle lezioni su Giotto, la voleva rivedere. Le giornate ora sono corte, e spostarsi in treno da Ravenna per Padova voleva dire alzarsi col buio e col freddo e ritornare allo stesso modo, ma il sacrificio non era grande, in quanto la Cappella Scrovegni lo merita ampiamente.
La Cappella degli Scrovegni, è il capolavoro di Giotto e della pittura del Trecento italiano ed europeo, è considerato il ciclo più completo di affreschi realizzato dal grande maestro toscano nella sua maturità.
Un mare di blù zaffiro con scene ricche di emozioni di Dio e di uomo.
La Cappella intitolata a Santa Maria della Carità, affrescata tra il 1303 e il 1305 da Giotto su incarico di Enrico degli Scrovegni costituisce uno dei massimi capolavori dell'arte occidentale. La narrazione ricopre interamente le pareti con le storie della Vergine e di Cristo, mentre nella controfacciata è dipinto il grandioso Giudizio Universale, con il quale si conclude la vicenda della salvazione umana. Enrico degli Scrovegni , uomo pio e retto volle la Cappella per espiare l' usura del padre il quale si dice che avesse affamato mezza Padova e mezza Venezia. Così il destino volle che gli Scrovegni venissero ricordati ai posteri più che per i delitti per la grande opera d' arte rimasta. Anche se Dante mette lo Scrovegni all' Inferno tra gli usurai e sprezzante non lo degna di una parola: " guarda e passa".
Nelle immagini che vedete, potete constatare il taglio netto che Giotto fa con l' arte del suo tempo, un' arte asettica, filiforme e decorativa. Al contrario Giotto è empatico, gli angioletti sono disperati e sofferenti per la morte di Gesù;la Maddalena si strugge; e i corpi sono pesanti e grossi, Giotto mette pure in primo piano un grosso sederone e pecore ed arieti in varie pose.