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A proposito dell’espressione “arabo-normanna”

Creato il 11 marzo 2016 da Laotze @FrancoTorre1953

L'anno scorso l'Unesco ha dichiarato "Patrimonio Mondiale dell'Umanità" un insieme di monumenti di Palermo, Monreale e Cefalù, costruiti negli anni della dominazione normanna della Sicilia.

Questo insieme è stato chiamato "itinerario arabo-normanno", termine con il quale si suole comunemente definire lo stile di quei monumenti (il perché sta nel fatto che i re normanni, per la realizzazione di quelle opere, fecero ricorso a maestranze musulmane).

Parlare però di arte "arabo-normanna" quando ci si riferisce a quei monumenti significa commettere una grossolana semplificazione.

Denominare in tal modo l'arte che fiorì in Sicilia nei primi due secoli del secondo millennio significa infatti ignorare che quella che lì nacque in quegli anni è una cultura caratterizzata da una contaminazione ben più ampia di quella alla quale rimanda la dicitura "arabo-normanna".

Basta, per rendersene conto, pensare alla Cappella Palatina, alla Martorana, al Duomo di Monreale, chiese nelle quali si rimane abbagliati dallo splendore dei mosaici bizantini.

In realtà gli splendidi monumenti che ancora oggi si possono ammirare a Palermo, a Monreale e a Cefalù sono il frutto della fusione delle diverse componenti culturali presenti nella Sicilia dei secoli XI e XII, nella quale si mescolano insieme influenza araba, gotica, greco-bizantina, egiziana.

È proprio dalla mescolanza di quelle diverse influenze che nasce l'originalità di quei monumenti, nei quali la severità dello stile gotico portato in Sicilia dai normanni si sposa felicemente con l'uso dei mosaici bizantini e con la raffinatezza delle decorazioni a muqarnas musulmane.

Ed è proprio questa mescolanza l'elemento che la dicitura "arabo-normanna" ignora.

Tags: arabo-normanna, Cappella Palatina, Cefalù, Martorana, Monreale, mosaici bizantini, Normanni, Palermo


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