RABBIA: La casta riduce gli emolumenti dei parlamentari, dei ministri, dei consiglieri regionali ma solo a partire dalle prossime elezioni.
Non è uno uno scherzo. E’ un comma che il Consiglio dei Ministri ha inserito in calce alla norma del disegno di legge che prevede il ridimensionamento degli emolumenti dei parlamentari per adeguarli alla media di quelli europei.
La RABBIA per l’ennesima presa in giro mi porta a scendere in piazza, ogni giorno, per protestare. E siccome la piazza di noi bloggers è la rete, invito tutti i bloggers di buona ad indignarsi, ogni giorno, ad ogni riga, ad ogni post, per questi assurdi, incomprensibili, intollerabili privilegi dei nostri politici. E senza dimenticare le altre caste: sindacalisti, imboscati, presidenti di enti inutili, fruitori di auto blu, inquilini di case pubbliche di lusso a canoni stracciati, ecc. ecc.
NOSTALGIA: Quando ero un ragazzo o poco più, mi indignavo a vedere la fila negli uffici postali, i raccomandati che andavano avanti a discapito dei meritevoli, i ricchi sempre più arroganti e i poveri, talvolta vecchi, che quasi si umiliavano perchè non sapevano esprimersi come avrebbero voluto negli uffici pubblici, negli ospedali coi saccenti di turno. Alle elezioni mi aspettavo dalle urne un responso che cambiasse le cose, che invertisse la rotta, un segnale di volontà democratica… invece il regime di allora perpetuava se stesso, forse coi voti di quegli ultimi dei quali io soffrivo il disagio, quei dannati della fila alle poste, dal medico, negli uffici pubblici…
Si consumavano allora la ricchezza finanziaria fasulla del debito a venire, scaricato sulle generazioni future e gli interessi a due cifre, agnello sacrificale offerto sull’altare del potere per tacitare le coscienze di tutti: io ti dò la ricchezza e tu taci e votami, magari tappandoti il naso… Poi emigrai, alla ricerca di me stesso, o per disperazione sociale, perchè non mi riconoscevo nelle sirene rosse che ci avevano incantato, negli anni successivi al ‘68, illudendoci che esistesse un’alternativa alla balena bianca; ma l’orca rossa, arrogante, sprezzante, dispotica, inghiottiva gli umili, generando mostri con la pistola (che qualcuno chiamava “compagni che sbagliano”)che crearono morte, lacrime, disperazione in nome di un’ideologia egualitaria dalla radice marcia, che per alimentarsi ha bisogno del sangue altrui; e invece di riconoscere che Gandhi, M.L. King e i veri pacifisti eranop rappresentati da Chi il Suo sangue lo ha versato davvero per i fratelli, i migliori di noi si persero per le strade dell’oriente, lungo piste di morte, alla ricerca di sentieri sconosciuti che in realtà sono tracciati nella nostra anima,ma noi, ciechi, non li vedevamo.
Da lontano mitizzai la Sardegna, sulle ali della nostalgia, mi scoprii Sardo e quel vento impetuoso degli anni ottanta che sembrava volesse sbaragliare “gli italioti” e affermare la nostra identità politica insieme e sovrapposta a quella culturale mi trattenne dal ripartire…
Che delusione! Noi gestivamo la cosa pubblica come e peggio dei partiti italiani… canis de isterzu li chiamava il poeta…almeno lui coerente, forse lui un fratello che sbaglia, ma con la penna e il cuore in mano, per amore della cultura non del potere.
Certo potremmo essere ricchi con il turismo, con le bellezze naturali e paesaggistiche, con il nostro inestimabile patrimonio culturale; ma per creare ricchezza e danaro per la comunità, benessere generale, occorre sacrificarsi per gli altri; e nessuno è disposto a farlo; siamo chiusi nel nostro piccolo mondo egoistico, se non per danaro, se non per potere, per la misera gloria del mondo, ma pur sempre chiusi nel nostro piccolo guscio fatto di egoismi, tornaconti e narcisistici voli dell’ego assetato di riconoscimenti fatui e posticci.
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