Fra le meravigliose nuove notizie che ogni giorno ascoltiamo quella della scoperta di rifiuti tossici sversati nel sottosuolo delle campagne napoletane esattamente sotto una bella coltivazione di pomodorini DOP [fonte] appare come la conferma dell’anarchia che regna incontrastata nelle cosiddette “terre dei fuochi”..
Tutto ciò mentre si combatte una lotta titanica contro la contraffazione del prodotto Italiano che all’estero si trova ad ogni piè sospinto: personalmente negli scaffali dei grandi magazzini alimentari, da Dubai a Parigi passando per Londra e Berlino, trovo favolosi esempi di “parmesan cheese” filante (!!!) o di “Chianti sparkling wine” che farebbero venire il voltastomaco a chiunque... escludendo ovviamente tedeschi ed inglesi, che pare invece siano appassionati di tal spazzatura.
La domanda che dovrebbe però venire spontanea alle “brillanti” menti politiche Italiane dovrebbe però essere quella del devastante effetto che una tal notizia porta nella disposizione di acquisto da parte dei clienti esteri.
In altri termini, il “Made in Italy” tanto strombazzato come eccellenza viene sistematicamente svenduto come brand senza che nessuno si occupi di discutere del fatto che dovrebbe essere proprio la comunità europea a dare delle precise indicazioni su come difendere la tipicità di questi prodotti: inoltre, in perfetto stile autolesionistico, lasciamo che ampie zone Italiane rimangano di fatto incontrollate con la criminalità organizzata a farla da padrone.
Infatti settimane fa, con perfetto tempismo, il sindaco De Magistris ha ricevuto una bella comunicazione da parte del ministero dell’interno sulla sua decadenza, immediatamente bloccata dal TAR della Campania [VEDI] in quanto la legge Severino presenterebbe profili di incostituzionalità.
Certo che vi sono almeno un paio di elementi sospetti: in primis la fretta con cui il ministro degli interni provvede far decadere un sindaco immediatamente dopo una pronuncia in primo grado quando per fare la stessa cosa con Berlusconi (e solo dopo il terzo grado di giudizio) si è aspettato per sei mesi: in secundis, in presenza di un profilo di colpevolezza sinceramente tutto da verificare.
Le cronache giudiziarie riportano l’edificante storia dell’ex presidente di giunta della Calabria Chiaravalloti d che nel 2005 disse (intercettato) su De Magistris: ‘Lo dobbiamo ammazzare’.
Per Napoli e per la nomenklatura politica De Magistris è un primo cittadino inaffidabile, rancoroso che “non fa carte” con chi comanda veramente e aspira a tanto altro: per la politica i sindaci funzionano se sono di facciata, prendono schiaffi mentre sugli affari importanti altri devono “governare”.
De Magistris stava indagando sulle ruberie di miliardi pubblici per formazione professionale e depuratori. Ci furono 117 interpellanze parlamentari, gli ispettori in ufficio, i trasferimenti da parte di un ministro (Mastella) che alla fine è finito lui per primo sotto esame da parte della magistratura.
In efetti non è mai accaduto nel nostro Paese che le amministrazioni comunale vengano bypassate su scelte importanti come l’urbanistica e in generale sul disegno strategico dello sviluppo della città come nel cosiddetto “decreto Sblocca Italia”.
De Magistris condannato per abuso d’ufficio con pena sospesa e non menzione nel casellario giudiziale (Il Fatto Quotidiano) è per la criminalità organizzata e politica un desiderio divenuto realtà: come affondare un personaggio scomodo facendolo passare per intrallazzatore con l’aiuto determinante di un questore che obbedisce al diktat del ministro dell’interno...
Andrebbe sottolineato che De Magistris è stato condannato in un processo dov’era imputato insieme al consulente Gioacchino Genchi per l’acquisizione ritenuta illegittima di tabulati telefonici di diversi parlamentari nell’inchiesta “Why Not”, quando era pm: per i dettagli leggete qui, ma sostanzialmente per avere utilizzato dei numeri in uso ai parlamentari: peccato che gli intercettati fossero quelli che avevano ricevuto le chiamate dagli stessi numeri, ma tant’è: si sono toccati i sancta sanctorum della politica, e apriti cielo.
Del resto l’inchiesta era assai scottante, e passava al setaccio gli intrecci segreti dei poteri e che come le altre tante indagini di cui era titolare: ricordiamo che gli venne scippata d’ufficio dal ministro della giustizia, il mitico Clemente Mastella, assegnata a più miti magistrati e successivamente insabbiata ad uso prescrizione...
E’ un fatto da segnalare che il pm del processo aveva chiesto nel corso della requisitoria l’archiviazione per la posizione del sindaco di Napoli, mentre va segnalato il fatto che la cosiddetta legge Severino (l’ex ministro della Giustizia per un puro caso è anche difensore della controparte di De Magistris nel processo a Roma) è stata approvata mentre il processo era ancora in corso.
Luigi De Magistris è stato sempre un sindaco anomalo che si è ritrovato a guidare una città tenendo fuori i partiti e le strane lobby che affollano il centro nevralgico di una città dove chi delinque sta al TG1 mentre chi cerca di difendere la legalità diviene un assassino.
Del resto a Napoli c’è chi scalpita, chi deve fare affari, chi è pronto a mettere le mani in pasta, chi è da anni impegnato a organizzare business che almeno devono rendere al pari del dopo terremoto dell’Ottanta e la finta emergenza rifiuti, finita (guarda caso) proprio dopo l’arrivo di De Magistris a Napoli.
Nel frattempo ci godiamo una criminalità organizzata che gestisce a piacimento ampie aree della Campania, distruggendo le vere eccellenze di questa regione: e il dramma vero è che sentiamo gli abitanti di forcella (perlomeno alcuni) dichiarare che “la camorra ti aiuta, lo stato ti uccide”.
E il vero dramma è che la mancanza dello stato sta lentamente portando ampie fasce di popolazione a pensarla davvero così: a tanto portano venti anni in cui la politica ha risolto il problema campano semplicemente lasciano campo libero alla camorra, come chiaramente denunciato da Saviano da almeno dieci anni.
Come dovremmo considerare a questo punto l’operazione De Magistris, che è passata assolutamente sotto silenzio nei TG di Rai e Mediaset ?
Meditate, gente, meditate.
Axel
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