A quelli che...
Creato il 02 aprile 2010 da Pierrebarilli
Non ho molto da aggiungere a quello che ho scritto nei giorni scorsi. Sono qui che mi gingillo, più o meno, e molto probabilmente quando sarò arrivato alla fine di questa pagina la getterò via, oppure no.
Mi continua a girare intorno la frase dettami da un amico: "Cercavi la verità e quando l'hai trovata ci sei rimasto male era orribile, deserta, ci faceva freddo"
Sono sereno, scrivo queste righe solo perché la mia parte richiede che io scriva qualcosa, e per non scrivere delle parole completamente a caso, tanto vale che scriva queste.
Comunque, la parte attiva che avevo in questa avventura politica, cominciata nell'inverno a cavallo tra il 2008 e il 2009, è finita.
Una stretta di mano al mio sindaco Mario Cantini e agli ex colleghi Stefano Tanzi, Giovanni Carancini e Paolo Merli. Agli altri assessori auguro di ritrovare quella serenità nei rapporti umani e nei giudizi che nel mio caso è mancata.
Ora abbandono anche le ricostruzioni del perché e del percome una bella mattina di marzo mi hanno tolto le deleghe da assessore. Si, le motivazioni sono assurde e pretestuose, ci sarà modo per ripensarle. Oggi, che importa? Dove ho sbagliato è stato quando, per carità di patria, non ho reagito alle maldicenze e alle cattiverie messe in giro da Giovanni Capece: una vera e propria opera di delegittimazione che si è sviluppata nell'arco di sei mesi tondi tondi.
Gli avvenimenti si incaricheranno di mettere ordine tra torto e ragione.
Per l'adesso quell'avventura politica, che non mi rimprovero di aver così intensamente vissuto, si chiude con una sconfitta.
Ebbene, io affermo che quel poco o quel tanto che, in questa settimana di passione, si è manifestato come rivolta conto il dirigismo può prendere, le precondizioni ci sono tutte, la stessa spinta ideale che ha caratterizzato la stagione politica che ha portato alla vittoria elettorale il centro-destra, con una sola variante: far convivere la forza delle idee con la capacità di creare consenso, insomma, decidere, ma anche saper spiegare e convincere e, soprattutto, portare a termine.
In attesa che quel che deve succedere succeda, torno ad affermare che la gente, quella vera non quella che si nasconde dietro l'anonimato di un blog, ha cominciato a provare davanti alla schiacciante macchina del dirigismo qualche cosa di simile a quel sentimento, fatto di odio e di paura, che , ad esempio, si leggeva negli occhi bassi e nel sorriso spento dei consiglieri di maggioranza dell'ultimo consiglio comunale. L'odio è cattivo consigliere e non porta da nessuna parte, la paura si vince con il provare a dire qualche volta anche di no.
Oh! Lo dico per la mia amica di chiacchiere e caffè, senza dubbio, la paura ha avuto il sopravvento e, nei giorni passati, gli amici rimasti si contavano sulle dita di una mano; però ci sono gli altri, quelli che hanno creduto davvero si potesse cambiare, voltare pagina, gente che non conosco e incontro per strada e si fermano per consolarmi e finisce che son io a consolare loro, gente semplice che non sa che farsene degli pseudo mistici o dei pseudo sapienti e neppure di questi giovani cristiani che, con implacabile carità intrisa di orgoglio, si apprestano a consegnare se stessi in forma di marionette alla logica e alla giustizia dei dirigisti.
Ultima cosa. Questa amministrazione è la mia amministrazione, se il progetto politico al quale sto lavorando vedrà la luce, sarà elemento di supporto e sostegno a questa amministrazione; idem vale per il Pdl (al quale sono e rimango iscritto) e i suoi dirigenti, che auspico eletti in modo democratico, tolto qualche sassolino, nulla verrà concepito per fare quello che di mestiere fanno altri: il distruttore.
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