Magazine Cucina
Come si vive il sabato sera in una tranquilla cittadina di provincia? Semplice a dirsi: ci si annoia. Almeno, è quello che succede a me. Il cambio della macchina si è rotto, quindi non potevo andarmene in qualche luogo più mondano, o anche solo più divertente, - e non ci vuole molto -, della mia città. Così mi sono ritrovata in compagnia di un'amica a girare all'incirca ottocento volte per la via principale del centro, aspettando le altre, che sono arrivate, ovviamente, in ritardo. E pensare che i segnali della pessima serata che si sarebbe prospettata li avevo già visti. Appena uscita di casa infatti, mentre camminavo sfoggiando il mio nuovo bellissimo paio di tacchi, mi sono incastrata dentro la grata di un tombino. Ok, non io, soltanto il tacco. Immaginate la scena? Mi sono, nel vero senso della parola, ritrovata con un piede che camminava da solo e con la scarpa tre metri più indietro, incastrata nella grata. Forse pensavo di riuscire a superarlo senza danni, quel tombino. E senza figuracce. Finalmente, arrivate le ragazze, siamo andate nell'unico locale cittadino che vuole farsi passare, senza riuscirci, da discoteca. Lì mi sono trovata a braccetto con un amico di una amica - mai visto, ne avevo solo sentito parlare - perchè in quella specie di discobar (in realtà è un bar con una pista da ballo di circa due metri quadrati piena, pienissima, stracolma di gente) i ragazzi se non sono accompagnati da belle donne - scherzo, ma non così tanto - e vestiti eleganti di tutto punto, vengono fermati e a volte nemmeno fatti entrare. Dopo una coda lunghissima all'entrata, neanche ci fosse stato un vip, siamo riusciti ad entrare. Sbatacchiate qua e là da una marea di gente di ogni età, dai ragazzini di dodici anni ai quarantenni scapoli, ci siamo rifugiate in bagno - il posto più tranquillo, se riesci ad arrivarci - per darci un'aggiustata. Errore da evitare, quello di guardarsi allo specchio dopo una traversata del genere. Non giova alla propria autostima, ecco. Poi caccia ad un tavolo libero - che a quell'ora non c'è mai -, quindi ci siamo impossessate di un divanetto, buttando alla bell'e meglio le borse sotto le giacche (arrivare al guardaroba è impossibile!) sperando che nessuno ci rubasse nulla, e poi via sulla pista. Vabbè, via sulla pista è una parola grossa. A ballare saremo stati in milleduecento, tutti ammassati; mi sono trovata accanto ad una tipa bionda (platino, che discorsi!), di quelle che mia madre definirebbe "Dietro liceo, davanti museo", per intenderci. Ma non era questo il problema. Puzzava. Da matti, ma non lo sa che hanno inventato il deodorante questa? Vabbè, cose che capitano quando si è in tanti in un posto minuscolo... Ho fatto segno alle ragazze di spostarci, di uscire, insomma di scappare, ma la musica era altissima e omaccioni giganti le stavano spiaccicando (non penso che neanche loro avessero un buon profumo)... Finalmente, dopo non so quanto tempo, siamo uscite dalla pista con molta fatica, impiegando una decina di minuti per arrivare al nostro divanetto, perchè nel frattempo io, dopo aver tolto i tacchi assassini, mi sono ritrovata ad essere la più bassa del locale, e le stangone sui trampoli 18cm pensavano di avere la precedenza. Spingi di qua e sgomita di là ci siamo lanciate fuori da quell'incubo, all'aria fresca. Il problema è che a quell'ora, visto il grande numero di persone nel bar, una volta usciti non fanno più entrare. Che dispiacere. La focaccia dolce è qualcosa di irresistibile. Tipica di Alessandria, saprete se è veramente buona quando, una volta finito di mangiarla, non resisterete e vi leccherete le dita! Infatti la crosticina zuccherosa è la parte più buona, ma importante è pure la consistenza della focaccia, che deve rimanere morbida i giorni successivi. Questa ricetta è della mitica Martha Stewart, che la presenta anche con le ciliegie secche: a me però non piacciono molto, perciò non le ho utilizzate, e ho sostituito inoltre il lievito istantaneo con quello di birra. Il risultato è stato ottimo: il connubio uvetta-cannella è sublime e l'impasto non è troppo stucchevole, ma delicato. L'unica pecca di questa focaccia è che una volta raffreddata perde un po' della sua morbidezza, perciò voglio provare ancora qualche trucchetto per mantenere l'impasto morbido per giorni. Se avete dei consigli sono ovviamente ben accetti:-) Ingredienti: - 200g di uvetta - 600 ml di acqua bollente - 240 ml di olio extra vergine di oliva - 750 g di farina - 100 g di zucchero - 15 g di lievito di birra (circa mezzo cubetto) - mezzo cucchiaio di cannella in polvere - 1 presa di sale - zucchero e olio per la crosticina In una ciotola capiente mettete in ammollo l'uvetta nell'acqua bollente per 10-15 minuti. Scolate l'uvetta e tenete da parte l'acqua, che vi servirà per bagnare la pasta. Su di un piano da lavoro versate a fontana la farina, lo zucchero granulato, il sale, la cannella e il lievito sbriciolato, poi iniziate a bagnare con l'acqua calda. Impastate alternando l'acqua all'olio finchè l'impasto non è liscio e omogeneo, poi aggiungete l'uvetta ammorbidita e amalgamatela bene. Impastate per ancora 1 minuto e poi stendete la pasta, aiutandovi con le mani, su una teglia rivestita di carta da forno e leggermente unta. Tiratela il più possibile verso i bordi e poi lasciatela riposare, coperta da un canovaccio, fino a quando non raddoppia di volume (circa 1 ora). Preriscaldate il forno a 220° e riempite d'acqua mezzo bicchiere, aggiungendo poi 2-3 cucchiai di olio all'acqua. Mescolate i due liquidi e versateli sulla focaccia in modo uniforme, splamandoli con le mani (non vi preoccupate se vi sembra troppo brodosa, deve essere così!). Sopra il liquido versate qualche cucchiaiata di zucchero a pioggia, finchè la focaccia non ne è coperata del tutto. Infornate per circa 20 minuti, poi abbassate il forno a 180° e lasciate cuocere per ancora una decina di minuti. Una volta sfornata, tagliate la focaccia con la rotella della pizza a striscioline o a pezzetti e servitela calda.
Potrebbero interessarti anche :
Possono interessarti anche questi articoli :
-
focaccia soffice alla ricotta e maggiorana
...inizia oggi un'altra settimana, oggi a Roma è festa del santo patrono (S. Pietro e Paolo) e ne approfitto per studiare un pò... Leggere il seguito
Da Sississima
CUCINA, RICETTE -
BABA' al RUM
Ingredienti per 2 piccoli stampi da budino : 350 gr. farina forte W 350 - 5 uova medie (tuorli e albumi separati) – 75 gr. burro - 2 cucchiai rasi di zucchero... Leggere il seguito
Da Mondoincucina
CUCINA, RICETTE -
Pane con farina di enkir, a lievitazione naturale
Della farina di enkir ricordo che avevo già parlato quando scrissi del pane azzimo di enkir e farro. Quella volta fu facile, non c'era lievitazione, tutto si... Leggere il seguito
Da Lisbeth
CUCINA, RICETTE -
Piada-cheese-burger
Oggi un cliente al chiosco mi ha detto: “Fai di tutto tranne gli hamburger” Risposta mia: “sbagliato faccio anche quelli e i piada cheese burger” Ingredienti:... Leggere il seguito
Da Monica Farinelli
CUCINA, RICETTE -
Tortino di melanzane
Buongiorno a tutti!Finalmente ho un po' di tempo per caricare una ricetta appena fatta.In questi giorni non sto riuscendo ad avere cinque minuti liberi... Leggere il seguito
Da Ambra De Nitto
CUCINA, RICETTE -
Il cuoco. Evoluzione storica e culturale di un mestiere straordinario.
E' difficile parlare di un mestiere che (sebbene oggi cavalchi i mezzi di comunicazione e possa apparire più uno spettacolo che un lavoro) è consolidato nella... Leggere il seguito
Da Aldo
CUCINA, CURIOSITÀ, STORIA E FILOSOFIA