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A scuola di cucina: all’università per imparare a fare la pasta all’uovo

Creato il 22 ottobre 2013 da Auroradomeniconi

Libera Università del Rubicone, ovvero una felice scoperta in quel di Savignano sul Rubicone (il mio paese) mentre cercavo informazioni su qualche corso da seguire nelle noiose sere autunnali. E di corsi qui ce ne sono per tutti i gusti! Nota anche come Università per adulti di Savignano, è nata ufficialmente nel 2007 ma i primi corsi erano già attivi dall’anno accademico 2005-2006 grazie alla collaborazione con l’Università Aperta “Giulietta Masina e Federico Fellini” di Rimini. Per l’anno accademico in corso sono appena partiti i primi corsi e tanti altri inizieranno nei prossimi mesi: si va dalla storia dell’arte e della musica alla scultura romana; dalla scrittura creativa al teatro; dall’informatica alle lingue straniere; dall’eliosinergia all’aeromodellismo fino ad arrivare alla biocosmesi e agli immancabili corsi di cucina. Indovinate un po’ a quale mi sono iscritta?

A scuola di cucina: all’università per imparare a fare la pasta all’uovo
Ebbene sì! Nonostante un’attrazione iniziale per il corso sulla scultura romana, alla fine a conquistarmi è stato un corso di cucina… e non di cucina qualunque, ma di cucina romagnola vera e propria per imparare i fondamentali, cioè la pasta fatta a mano, altrimenti detta pasta all’uovo
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Io mi diletto di cucina e qui sul blog ho proposto varie ricette per la pasta fresca, ma quando si tratta di ricette di questo tipo mi avvalgo molto spesso dell’aiuto da casa… è la mia mamma, infatti, a preparare la sfoglia mentre io mi occupo dei condimenti, della besciamella se è pasta al forno e della preparazione del piatto. Quindi un corso da cui potessi imparare a tirare la sfoglia, con tanto di tagliere e mattarello, mi serviva proprio
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A scuola di cucina: all’università per imparare a fare la pasta all’uovo
Mattarello, tagliere, coltello per la pasta, grembiule e contenitore per la pasta: questi gli strumenti del mestiere, segnalati come necessari per partecipare al corso e da portarsi dietro ad ogni lezione. Diciamo che arrivare al corso trasportando i taglieri e i mattarelli ha fatto sì che dei perfetti estranei si riconoscessero immediatamente come compagni di corso
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I più attrezzati si erano dotati anche di forchetta (per aiutarsi nell’impasto!), canovacci (per lasciare riposare la sfoglia!) e vassoi di cartone (molto migliori per il trasporto della pasta fresca rispetto ai contenitori di plastica)… per la prossima lezione vedrò anch’io di presentarmi attrezzata a modo.

Gli ingredienti principali, invece, sono messi a disposizione dal maestro Bruno Cicognani. Romagnolo verace nonché cuoco professionista, Bruno ci guida nell’apprendimento con il metodo del learning by doing: fin dalla prima lezione, infatti, abbiamo iniziato subito a impastare e “s-ciadurare” (stendere la sfoglia con il mattarello, n.d.a.) sotto la sua attenta supervisione, mentre lui elargiva suggerimenti, accorgimenti e nozioni di base sui tipi di farine e cereali. Questa sera, ad esempio, affronteremo gli impasti di farine biologiche integrali, notoriamente più ardue da impastare e un po’ più difficili anche da stendere. Il bello è che a Bruno non interessa che noi facciamo una sfoglia da competizione, perfettamente tonda, liscia e ovunque dello stesso spessore, bensì che impariamo come affrontare la situazione quando ci mettiamo in cucina con l’idea di preparare della pasta fresca. Un atteggiamento e un modo di fare che mi piace molto, anche perché ritengo che nella nostra cucina non siamo a un’esibizione e ciò che conta è che presentiamo in tavola dei buoni piatti, non certo che siamo perfetti nei vari passaggi per arrivarci

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A scuola di cucina: all’università per imparare a fare la pasta all’uovo
La scorsa settimana abbiamo imparato vari tagli per preparare i più tipici formati di pasta all’uovo: classiche tagliatelle e raffinati tagliolini per le paste lunghe; maltagliati, quadretti, quadrettini e puntine per le paste corte, ottime sia in brodo che in asciutto soprattutto se abbinate ai legumi. Inutile dire che noi abbiamo iniziato subito a scambiarci ricette e a raccontarci le nostre personali tradizioni casalinghe: perché quelle che Bruno ci ha presentato come puntine a casa mia sono, ad esempio, i maltagliati; perché i quadrettini qualcuno li prepara fritti; perché i tagliolini sono ottimi con il pesce, ma c’è ancora chi li preferisce in brodo (anche se, pare, siano leggermente passati di moda… triplo orrore!!), e così via.

A scuola di cucina: all’università per imparare a fare la pasta all’uovo
A detta di Bruno, ognuno di noi trasmette un’energia particolare alla propria pasta, prima nell’impasto e poi nella sfoglia; un’energia che immancabilmente finisce per riflettersi nel piatto finale, personalizzandolo. Quindi per renderci conto che le paste vengono tutte diverse una dall’altra, ogni serata si conclude con un piccolo assaggio delle nostre preparazioni. Oltre a farci apprendere una nuova ricetta, il momento convivio a base di buon cibo ci fa anche socializzare… tanto che siamo già tutti d’accordo nell’abbinare, fin da stasera, un buon Sangiovese al nostro assaggio. Perché questa è la Romagna: condividere un buon piatto di pasta fatta a mano, un generoso bicchiere di vino e stare in compagnia di tanta bella gente. Almeno una volta a settimana
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