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A spasso per Rügen con Elizabeth von Arnim

Creato il 21 febbraio 2015 da Dfalcicchio

Kreidefelsen

“Quante volte in queste grigie giornate autunnali ho distolto lo sguardo dalla pioggia sui vetri per riandare con un sorriso a quella cena meravigliosa. Non mi furono certo servite vivande sopraffine, poiché lunghe trattative col cameriere produssero solo due uova; ma me le portarono giù per una ripida serie di scalini fino a un cantuccio tra i faggi in riva al mare: che cosa c’è di più bello sulla terra?”. Se lo domanda Elizabeth von Arnim all’inizio del suo viaggio in carrozza verso Rügen, un’isola del Baltico. È il 1901. Il romanzo, nato come guida per tutti coloro che avrebbero desiderato girovagare e scoprire le meraviglie della terra dell’ambra, acquista uno spessore narrativo più complesso, condito di ironia ed humour inglesi.

“Chiunque sia stato a scuola e ricordi ancora quel che vi ha appreso, sa che Rügen è l’isola più grande della Germania, e che si trova nel mar Baltico al largo della Pomerania. È anche l’isola che ho deciso di girare a piedi quest’estate, ma non ho trovato nessuno disposto ad accompagnarmi. Mi rassegnai dunque alla carrozza, e il motivo per cui scelsi proprio Rügen fu che un afoso pomeriggio, mentre ero nella biblioteca e mi gingillavo pigramente coi libri senza leggerli, mi imbattei nelle Memorie di una vita felice di Marianne North e lo aprii per caso alla pagina dove comincia a parlare di Rügen.” Così, in barba ad ogni restrizione del tempo, che relegava la donna all’interno “del cerchio stretto tracciato intorno a lei”, Elizabeth “trasgredisce” e si abbandona alla sua volontà di fuga. Oggi Rügen è lo stesso gioiello di allora. Circondata da lidi d’ambra, la terra è un labirinto rigoglioso di meandri e tortuosi anfratti, “con le isole minori sparse nelle acque circostanti; e una miriade di insenature dai bracci protesi nel mare; e con un’immensa foresta, magnifica senza dubbio, ora tuffandosi a capofitto nel mare, ora arrampicandosi su per scogliere di calcare, a incoronarle dello splendore singolare dei faggi.”

Nascosta dietro la Cortina di Ferro per mezzo secolo, Rügen è diventata una tappa importante per i turisti tedeschi incuriositi dal luogo dove i loro nonni da bambini trascorrevano le vacanze. Oltre alle molte attrattive balneari, si trovano ovunque piccoli promemoria della guerra fredda. E, ancora prima, durante la seconda guerra mondiale fu la più importante base di U-Boat della Germania nazista. La maggior parte dei visitatori esplorano l’isola in mountain bike o a bordo del Rasende Roland, il treno a vapore a scartamento ridotto, che li accompagna nella visita del Castello di Spyker e a godere del sole nella Cockroach Bay ed è difficile non tornare bambini e immaginarsi come i Famous Five, i protagonisti della fortunata serie di avventure nate dalla penna di Enid Blyton.

Johannes Brahms amava tuffarsi da Sassnitz, sulla costa orientale. Il suo porto naturale di ciottoli fu uno dei principali centri balneari della Germania nel XIX secolo; oggi è un centro per le arti e i mestieri. Lo scrittore inglese Christopher Isherwood visitò l’isola nei primi anni Trenta e descrisse la corsa estenuante di un piccolo capriolo inseguito, attraverso il bosco, da un levriero. Le battute di caccia erano all’ordine del giorno. Non è cambiato nulla. Le faggete, ancora folte e lucide, nascondono i rifugi dei cacciatori dove si possono fare tranquilli picnic e divertirsi con vere e proprie altalene. “Prima di lasciare il viaggiatore, che a questo punto, siamo sicuri, non ne può più, gli offriremo il seguente concentrato di esperienze: Lauterbach è il posto più gradevole per fare i bagni. A Wiek trovammo la locanda migliore. Lauterbach e Wiek sono i luoghi dove ci siamo trovati meglio. Göhren è quello dove ci siamo trovati peggio. Thiessow è il villaggio meno caro. Il luogo prediletto di chi scrive è Stubbenkammer. Il più bello è Hiddensee.”

Giovanna Scatena


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