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A Spoleto la Fiera della Madonna di Loreto

Creato il 08 settembre 2013 da Berenice @beneagnese

 

                      

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Una giornata soleggiata di inizio settembre ed ecco gli abitanti di Spoleto uscire in massa per partecipare all’appuntamento annuale della Fiera della Madonna di Loreto o Fiera delle cipolle. Danno loro man forte gli abitanti del circondario disposti a parcheggiare nei posti più insoliti e qualche turista incuriosito.

Questo dell’8 e del 9 settembre è un evento irrinunciabile per gli spoletini, retaggio di una tradizione che dura da circa quattrocento anni.

Nel corso del tempo la Fiera ha cambiato nome, date e luoghi. Fu istituita nel 1598 su concessione di Papa Clemente VII che la fissò al 21 aprile e la dotò di diversi privilegi: per otto giorni tutti potevano godere di franchigie e immunità, con l'eccezione di banditi e ribelli. Nel 1664 la Fiera venne spostata al 13 giugno, festa di Sant’Antonio da Padova, mantenendo i precedenti privilegi. Da epoca imprecisabile la data scivolò all'8 e 9 settembre, festa della Natività della Vergine.

Fino a metà Novecento le merci venivano esposte lungo il monumentale portico che da Porta San Matteo conduce all'ospedale e al santuario della Madonna di Loreto. Su quei banchi le ragazze da marito giunte dalla campagna e dai monti acquistavano i capi di corredo, mentre i ragazzi sceglievano gli utensili agricoli più moderni.

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I venditori ambulanti furono poi spostati lungo il Borgaccio di San Matteo, via Mameli, via delle Terme, largo di Porta San Luca, via Bonilli e dello Stadio, piazza Garibaldi e via Interna delle Mura.

Dal 2012 la Fiera ha trovato posto lungo il viale Trento e Trieste che porta alla stazione ferroviaria, a piazza Garibaldi, piazzale G. Antonelli accanto alla scuola di Polizia e nel piazzale della ex ferrovia Spoleto-Norcia.

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Nella foto i monumenti dell'acropoli spoletina, la Rocca Albornoziana, il campanile del Duomo e il Palazzo dei Duchi in piazza della Signoria, sovrastano la folla che si aggira fra le bancarelle della merce esposta.

Le categorie merceologiche sono varie: si va dall'abbigliamento (qui vanno forte i vestiti mimetici da cacciatore con le calze termiche extraimbottite), alla biancheria intima, alle calzature, dalle piante agli articoli per il giardinaggio, dagli animali alla bigiotteria soprattutto fai da te, iniseme a giocattoli, casalinghi, vimini e altro. Fino alla storica bancarella delle porcellane Limoges e Richard Ginori, vendute a prezzi da outlet.

Non si va solo per comprare, ma per passeggiare, per incontrare l'amico, la persona non vista da anni, per sentirsi liberi di curiosare, facendosi spingere dalla forza d'inerzia provocata dal passaggio degli altri. La Fiera inizia alle sette di mattina e si protrae fino a tarda serata.

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Anche se non si va per compare, ci sono rituali a cui pochi riescono a sottrarsi: l'acquisto della porchetta, in fila a sentire che il porchettaio più capace ne ha vendute sette; l'acquisto delle arachidi, dei croccanti e della frutta secca da gustare cammin facendo, tanto la mattina gli operai dell'azienda pubblica spazzeranno di buon'ora le strade. L'acquisto di una resta di agli e cipolle di Cannara, da appendere in cucina e consumare cotte al forno in agro-dolce, nei soffritti o nella preparazione della gustosa coratella d'agnello.

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I bambini tornano a casa con l'immancabile palloncino attenti a non farselo scappare nel cielo oppure con il pesciolino rosso e la tartarughina da far crescere. I ragazzi più grandi puntano su un volatile venduto a modico prezzo con tanto di gabbia e mangime.

C'è ressa anche davanti al banco dei casalinghi. Quest'anno abbondano le forme di silicone per preparare i dolci e per schiumare il brodo, l'attrezzatura per lavorare la pasta di zucchero, le padelle antiaderenti per preparare crêpes e per cuocere senza grassi.

La crisi economica un po' si fa sentire ma non del tutto. In fondo un piccolo acquisto se lo possono permettere tutti, anche di pochi euro, così tanto per fare allegria.

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Se poi si ha disponibilità ecco il banco riservato agli amici a quattro zampe. Alla loro eleganza, quella che fa divertire i padroni premurosi come un genitore. È la bancarella dei vestiti per cani, dove l'estro creativo degli stilisti si sbizzarisce a illegiadrire e ingabbiare groppine e pance di varie misure.

 

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 La Scuola di Polizia e il piazzale Giovanni Antonelli


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