A sua immagine...

di Carlo Zucchi
E Dio disse:
"Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra, Dio creò l'uomo a sua immagine, a immagine di Dio lo creò, maschio e femmina li creò."
Provarono così i primi profeti a spiegare le origini dell'uomo, indicarono la "somiglianza" e non fu necessario delinearne i dettagli, le sfumature o i colori, per insegnare ai credenti di tutto il mondo che é possibile vedere in ogni uomo l'espressione di Dio.
Altri uomini si affidarono alla scienza e alla conoscenza, al racconto di una prodigiosa evoluzione, spiegarono che ogni uomo, anche quando è custode delle più incomprensibili diversitá é beneficiario di uno straordinario dono e di una inesplorata potenzialità che gli consentono di porre quella "somiglianza" al centro del traguardo più ambizioso.
Ma mentre la nostra fede, la nostra scienza, la nostra cultura, hanno saputo comprendere la portata di questa straordinaria creatura, la politica, certa politica, fa fatica a vedere negli occhi di un uomo su un barcone o negli occhi di un ministro della Repubblica Italiana, l'umiltá di una storia che merita il dovuto rispetto.
La storia, ha raccontato tragedie che gridano ancora, nate dai razzismi, dalle paure, dalle discriminazioni, dalle violenze che troppe volte la politica ha raccolto e che ha ignobilmente amplificato.
Malgrado ciò alla politica affidiamo anche le sfide piú difficili, la crescita culturale e multiculturale che prosegue inesorabile ci costringe a riconsiderare inossidabili convinzioni, a riscoprire un mondo che forse non capiamo o che forse non condividiamo.
Possiamo però scegliere chi vogliamo essere, possiamo scegliere di difendere il patrimonio di diversitá, scegliere di costruire nuovi popoli, scegliere di non essere complici di vili silenzi, scegliere  di stare dalle parte di quegli uomini e di quelle donne che hanno scelto di  " somigliare ".