Cinque ricette per festeggiare degnamente il primo di Novembre, o il 31 Ottobre. Che si decida di festeggiare Ognissanti, Halloween o Samhain questa ricorrenza mette d’accordo tutti: Cristiani, Pagani, gente con la zucca in testa.
Con buona pace dei nostri santi, Halloween ha un merchandising nettamente più appetibile.
Questa piccola rassegna è limitata ai piatti tipici delle mie parti, ma se avete altre specialità da segnalare non esitate, sarei felice di allungare l’elenco:
- La Cassoeula: partiamo subito forte. La cassoeula (nota anche come botaggio o ragò) è uno dei piatti più conosciuti della cucina lombarda. In origine si preparava in occasione dell’uccisione del maiale, che avveniva per Sant’Antonio (il 17 Gennaio). Oramai si può preparare per tutto l’inverno e la prima occasione coincide tipicamente con le festività dei Santi e dei morti. La cassoeula si prepara con la verza e le parti povere del maiale: cotenne, costine, piedini, musetto, verzini (piccole salsicce). La composizione del piatto varia da città a città ma la sostanza è sempre quella, maiale e verze fatti sobbollire per tempi inenarrabili. La digestione ovviamente richiede tempi altrettanto inenarrabili.
Il comune di Ossona è entrato nel Guiness per la cassoeula più grande del mondo
- Maiale con i ceci: un altro piatto leggero che si basa più o meno sullo stesso principio della cassoeula. In questo caso ai tagli poveri del maiale si abbinano i ceci. L’uso dei ceci per questa ricorrenza ha radici molto antiche. In molte civiltà del passato, infatti, i legumi erano associati ai defunti, in particolare proprio i ceci e le fave. In diverse regioni d’Italia esisteva l’usanza di preparare pietanze a base di ceci da offrire ai poveri il 2 di Novembre e già in epoca romana si credeva che i morti tornassero dall’aldilà per consumare un pasto con i vivi. Per una ricetta dettagliata date un’occhiata qui.
- Ossa dei morti: questi biscotti esistono in molte regioni e, ovviamente, esistono numerose varianti della ricetta. In Lombardia sono biscotti secchi preparati con la farina di mandorle. A volte sono aromatizzati con chiodi di garofano e cannella e sono fatti a forma di osso (ma va?).
- Pane dei morti: un’altra ricetta che ha origini molto antiche. Questi piccoli panini dolci sono preparati con vecchi biscotti, frutta secca e fichi o uva passa. Nella loro versione moderna sono colorati con il cacao e spolverati di zucchero a velo.
- Pangialdine: sono dei grossi biscotti tondi preparati con la farina gialla. Le loro origini si confondono con quelle dei “meini“, che in origine erano preparati con la farina di miglio. Questi dolci si consumavano in occasione della festa di San Giorgio (il 23 Aprile), quando i lattai stipulavano i loro contratti. Con il passare del tempo la ricetta è diventata tipica del giorno dei morti.
Buon appetito. Se sopravvivo alla cassoeula di domani a pranzo e al ritorno dei morti, avrete presto mie notizie.