Magazine Attualità

A Vallanzasca non fate saltare i..Nerviano

Creato il 05 febbraio 2012 da Nottecriminale9 @NotteCriminale
Leonardo Coen
A Vallanzasca non fate saltare i..NervianoQuando abbiamo lavorato assieme, il suo impegno era notevole, considerate le circostanze particolari e la difficoltà di un mestiere - quello di scrivere - che succhia risorse non solo fisiche ma soprattutto psicologiche. 
Di questi tempi, il lavoro è una grande chance: alla sua età, poi, è come aver vinto al lotto.
 Suppongo che l'azienda di Nerviano abbia il suo tornaconto, è nelle regole del gioco, e questo il Valla credo lo sappia bene. 
Nerviano è dopo Rho, dal carcere di Baranzate di Bollate al posto di lavoro, se vi si recherà in bici, bisogna pedalare qualcosina in più rispetto alla cooperativa del 2010. Come al solito, avrà addosso gli occhi dei mass media e la curiosità spesso morbosa della gente, sia benevola che ostile, lui è un personaggio che ha diviso ferocemente l'opinione pubblica, e ancora oggi suscita polemiche il "divismo" che lo riguarda e di cui lui, oggi, sente più il peso che i vantaggi. Inoltre, non tutti i parenti delle vittime di quegli anni di fuoco hanno perdonato. 
Forse, ma qui mi addentro in un campo minato, se avesse abbracciato il pentimento come grimaldello per abbreviare la pena, o se avesse flirtato politicamente con qualche partito, la sua vicenda carceraria sarebbe stata diversa. 
Ma non è coi forse che si fanno le storie degli uomini. 
Non è mai stata un detenuto arrendevole, anzi, e parte del suo vissuto galeotto è stato - dal punto di vista delle autorità giudiziarie - piuttosto turbolento, reiteratamente violento, 
Quando ha capito che la partita era persa, si è "arreso": nel senso che non ha cercato più di evadere. E' da quindici anni che ha cercato un'alternativa al suo burrascoso e sanguinoso passato, lavorando su se stesso e con altri detenuti per ricrearsi un posto nella vita, ed è questo uno degli scopi della pena detentiva. 
In ultima analisi, poi, il film di Placido non gli ha fatto un favore, in ogni senso. Semmai, ha acuito i risentimenti . Hanno fatto bene i magistrati a concedergli una nuova occasione di semilibertà, di cui spero sappia stavolta fare buon uso e distinguere le persone che lo vogliono aiutare sul serio da quelle che invece lo dicono ma poi se la svignano. 
Il carcere - e lui ci ha passato quarant'anni circa dietro le sbarre - deve aiutare chi ha infranto la legge (tutti, dallo scassinatore all'assassino) al reinserimento nella società, e a capire che con un certo passato si devono chiudere i conti. Ciò che Renato sta cercando di fare e in gran parte è riuscito a fare, nonostante il suo grande ego che lo ha sempre condizionato. 
Oggi è lecito dire che il Vallanzasca del film di Placido, il Vallanzasca delle rapine e degli ammazzamenti non c'è più. 
E' un altro uomo, quello che esce dalla prigione per andare al lavoro. 
Ora gli resta da domare un po' di quel carattere fumantino che lo frega sempre (e chi lo conosce sa come provocarlo) e di non farsi impicciare dai riflessi che il suo carisma banditesco continua a lanciare, non è la luce che gli illumina la strada giusta che gli resta da percorrere.

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog