
A volte cerco
un sommesso angolo di pace
dentro il mio cuore
che spesso si lascia
sballottare
da neri istinti
La cima di un monte,
la neve intorno
un freddo secco
che ridesta gli occhi
la chiara luce del
mattino all’orizzonte
immagino, in me
A volte, cerco
un sereno
confronto, in me,
un accettarmi
nelle mie incoerenze
un volermi bene,
non replicare al male
con del nuovo male
Ma il principe del mondo
ha sottili unghie
di rosa a primavera,
seducenti,
che penetrano
dentro, nel petto,
e stillano
ciò che non vorrei
A volte immagino
la riva del mare
ed il tramonto
del giorno passato,
che mi plachi l’anima
di tutto il negativo
ricevuto,
che mi ha avvelenato
dentro l’intimo
Strati di arancio,
blu violaceo
e azzurro
sono a me testimoni
di bellezza
dello splendente miracolo
d’esistere,
ma non me ne sazio
A volte cerco
in una stanza scura,
membra distese
tra lenzuola bianche,
contatto trascendente,
ma non sono puro,
le mie tarlate ali
a terra,
mi fanno ricadere
E allora, gomitolo
d’embrione
che non riesce a nascere,
gli occhi di lacrime,
prego il Signore
posare la sua mano
sul mio capo






