Molti di voi avranno letto o sentito la recente notizia riguardante Mark Zuckerberg (il creatore di Facebook) il quale ha deciso di aprire un circolo letterario virtuale con l’obiettivo comune di leggere almeno due libri al mese. Il gruppo “A year of books” neanche a dirlo, ha riscosso da subito numerose iscrizioni ma molti sentono puzza di bruciato in questo buon proposito cybernetico: il buon Zuckerberg avrà stretto un qualche accordo con case editrici o sta progettando qualcosa che promette rivoluzioni?
Che sia un progetto gratuito o meno, sta di fatto che il primo libro scelto per il circolo, “La fine del potere” di Moisés Naím, è passato in soli quattro giorni dal 44.369° posto al 10° nella classifica di Amazon. Sarà contento il buon Naím; vedo e prevedo ristampe, liti tra case editrici per accaparrarsi il futuro titolo Zuckebergniano, pellegrinaggi e regali degli scrittori per il carissimo Mark e, perché no, film come se piovesse.
Spesso ho trattato il tema delle nuove frontiere della lettura, ma nulla aveva dato un così forte scossone sia al mondo della letteratura agli animi dei più restii ad approcciarsi alla lettura.
In tema di social e letteratura vorrei parlarvi di Goodreads, uno dei social network letterari più famosi, dedicato a tutti quelli che non vogliono rinunciare a community, sharing e post restando però entro una dimensione culturale quanto più elevata. Goodreads è l’ultimo arrivato in questo campo (i più esperti avranno già un account su Anobii), ha riscosso moltissimo successo in tutto il mondo e conta più di un milione di utenti.
Ma andiamo con ordine: cosa permette di fare Goodreads? Da buon social network, Goodreads dà la possibilità a tutti i lettori di discutere e condividere pareri ed impressioni sulle letture, iscriversi a gruppi dedicati ad generi letterari o a scrittori oppure trovare consigli in base alle letture già concluse. La cosa forse però più divertente di Goodreads, come anche di Anobii, è la possibilità di potersi creare la propria libreria virtuale, tenere traccia sia dei testi che dell’andamento delle letture, creare una lista dei desideri e porsi degli obiettivi da raggiungere.
I benefici che possono essere tratti dall’utilizzo di questo social riguardano sia i lettori che gli scrittori: i primi, come già detto, possono tener traccia di tutte le proprie letture e confrontarsi con altri utenti; gli scrittori invece possono utilizzare Goodreads come mezzo pubblicitario e di divulgazione del proprio testo.
Sicuramente questo fatto ha dato e dà spunto a diverse riflessioni molto importanti: siamo così caproni da fare solo ciò che fa la massa oppure c’era bisogno di un cambiamento radicale iniziato da una personalità forte e influente? Ai posteri l’ardua sentenza ma, prima che Facebook apra una filiale letteraria, vi invito a scoprire questo divertente cultural social e a divertirvi un po’ tra le pagine, fisiche o virtuali, dei libri.