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A2A....conti in rosso...grafico

Da Roxioni
A2A....conti in rosso...graficoA2A, 2011 in perdita per 420 milioni.
Pesano svalutazioni per 627 milioni. La società distribuirà un dividendo di 13 centesimi.
A2A....conti in rosso...grafico
A2A ha chiuso il 2011 con una perdita di 420 milioni di euro a causa di svalutazioni per 627 milioni di euro. Lo si legge in una nota. Nonostante ciò la società distribuirà un dividendo di 0,013 euro per azione.
 
SALA: UN SEGNO PER TUTTI GLI AZIONISTI. A2A staccherà un dividendo limitato a favore dei suoi
soci, ha spiegato il presidente Giuseppe Sala. «È stato un cda lungo ma sereno, il dividendo è limitato», in quanto tiene conto delle difficoltà della società in questo momento, ha detto. «Abbiamo voluto dare un segno a tutti gli azionisti», ha concluso.
 
PREVISIONI OTTIMISTICHE PER IL 2012. Quanto alle previsioni per il 2012, A2A si attende che l’utile netto tornerà ad esprimere i valori positivi connessi alla gestione caratteristica. La finalizzazione degli accordi di riassetto azionario relativi a Edison, spiega la società, consentiranno di allargare in modo significativo, nel secondo semestre dell’anno, il perimetro delle attività gestite dal gruppo A2A nel settore della generazione elettrica con conseguente incremento del margine operativo lordo.
 
PER EDISON SI AUSPICA RAPIDA SOLUZIONE. Nel corso del consiglio di gestione di A2A, viene tra l’altro spiegato nella nota diffusa dalla multiutility, è stato esaminato lo «stato di avanzamento degli accordi con Edf relativi al riassetto azionario di Edison, auspicando una rapida conclusione positiva del progetto». A2A ha registrato in bilancio 627 milioni di euro di svalutazioni legate alle partecipazioni in Delmi (433 milioni), Edipower (123 milioni) ed Epcg (41 milioni).
 
RAVANELLI: NON SONO IN PROGRAMMA CESSIONI DI ASSET. «Non abbiamo a piano cessioni di asset, anche perché l’acquisizione di Edipower renderà A2A, con i soci di Edipower, un operatore importante in particolare nel Nord Italia», ha detto Renato Ravanelli, direttore generale di A2A, nella conference call sui conti. L’acquisizione di Edipower, ha aggiunto, è stata «un’operazione di incremento della scala perché pensiamo che la scala sia importante. Non stiamo facendo ragionamento di cessioni di asset».
 
NESSUNA PRESSIONE PER I DIVIDENDI. La decisione di A2A di distribuire un monte dividendi di circa 40 milioni di euro ai propri soci nonostante una perdita di 420 milioni di euro è stata assunta dal consiglio di gestione della società in «massima libertà», ha dichiarato Ravanelli nella conference call sui conti, a chi chiedeva di eventuali pressioni da parte dei Comuni di Brescia e Milano, soci di controllo di A2A e destinatari in totale di circa 22 milioni di euro.
 
PER IL 2012 PRIORITARIO RIDURRE IL DEBITO. «Il consiglio si è espresso nella massima libertà e secondo coscienza, è stata una decisione semplice, abbiamo preso atto dei buoni andamenti industriali e dell’impatto delle operazioni straordinarie. Non c’era spazio per dividendi come gli altri anni ma abbiamo voluto dare un segnale ai nostri soci» ha detto Ravanelli, ricordando che A2A ha «sempre distribuito dividendi. Si è trattato di un piccolo segnale ai nostri azionisti con un dividendo di 40 milioni di euro, molto inferiore rispetto allo scorso anno. La priorità del management per il 2012 e gli anni successivi sarà quella di ridurre il debito della società», ha comunque chiarito il manager.
 
PER EDISON NESSUN PIANO B. Su Edison, Ravanelli ha precisato che «non c’è nessun piano B», perché A2A ritiene che il riassetto del gruppo di Foro Buonaparte sia stata «un’operazione trasparente avvenuta nell’interesse di tutti i soci», e dunque «siamo fiduciosi che si possa chiudere bene». Il riferimento è all’eventualità che la Consob possa rivedere il prezzo dell’opa che Edf dovrà lanciare su Foro Buonaparte. Ravanelli ha escluso preoccupazioni per il fatto che l’iscrizione di Edipower nel bilancio di Delmi a 1,45 miliardi di euro, valore superiore a quello di 1,1 miliardi emerso dal riassetto di Edison, possa indurre la Consob ad alzare il prezzo dell’opa in quanto, ha spiegato, «si tratta di un valore che deriva da una finalità puramente contabile».
 
LA MONTENEGRINA EPCG HA CONTENUTO STRATEGICO. In questo momento la società montenegrina Epcg «ha contenuto industriale strategico, poi scelte diverse si possono anche fare», ha detto Ravanelli, parlando del futuro dell’investimento di A2A in Montenegro. Quando la società ha deciso di rilevare Epcg, ha ricordato Ravanelli, «non avevamo in mente l’acquisizione di Edipower, sarà compito del prossimo consiglio avviare una riflessione sugli asset in portafoglio».
Quelli di Epcg, ha detto Ravanelli, «per noi sono asset idroelettrici come altri, e da questo punto di vista sono strategici, poi qualsiasi asset può essere acquistato o venduto». Ravanelli ha ricordato la notizia positiva arrivata da Terna qualche giorno fa e cioè «che alla fine del 2015 diventerà operativo il cavo di collegamento tra il Montenegro e l’Italia. Da quel momento diventa il Montenegro diventa una regione elettrica dell’Italia, con 800 megawatt di idroelettrico», rappresentati dalle centrali di Epcg. «Nel nostro settore gli investimenti si fanno guardando lontano», ha ricordato Ravanelli. source
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