Bocciato dalla Gelmini, ignorato da Bossi, ora il primo cittadino di Adro deve abbassare la testa e togliere via tutti quegli arredi scolastici :molto padani e poco italiani. Quei circa 700 loghi del Sole delle Alpi impressi su banchi, zerbini, posacenere e altri ambienti del nuovo istituto. Una scelta, quella di “griffare” da cima a fondo la scuola intitolata a Gianfranco Miglio, che è stata criticata anche dai vertici della Lega.
La rimozione dei simboli era il tema che sarebbe stato affrontato nel corso del consiglio comunale, ma a disturbare la partecipazione dei consiglieri ci sono state le telecamere, che diffondevano le immagini in diretta (poi dicono che la televisione è “cattiva maestra”) e quindi l’eccesso di informazione, avrebbe impedito lo svolgersi sereno del confronto.
Pertanto tutti a casa, seduta rinviata e da svolgersi a porte chiuse.Forse mi sono persa qualche recente passaggio storico, mi sembrava di vivere in un Paese democratico, dove la parola del popolo è possibile, non per via diretta bensì attraverso i suoi rappresentanti, pertanto l’operato di qualsiasi rappresentante del popolo italiano dovrebbe essere reso pubblico e rispondente ai principi della legge della trasparenza, che a sua volta, dovrebbe consistere, nella sua accezione più ampia, nell’assicurare la massima circolazione possibile delle informazioni, sia all’interno del sistema amministrativo, sia fra questo ultimo ed il mondo esterno.
E’ evidente come questa legge apporti importanti modifiche nei rapporti tra le pubbliche amministrazioni e i diritti dei cittadini.
Infatti non solo è previsto il diritto di prendere visione degli atti di un procedimento, ma anche che l’attività amministrativa deve ispirarsi al principio di trasparenza, inteso come accessibilità alla documentazione dell’amministrazione o ai riferimenti da quest’ultima utilizzati nell’assumere una determinata posizione.
«Non voglio assumermi alcuna responsabilità per la tensione che sta crescendo» ha detto il primo cittadino, tra i mugugni di molti dei presenti tra il pubblico, diviso in due fazioni. I sostenitori della Lega hanno però attaccato l’opposizione e i giornalisti, accusandoli di avere impedito lo svolgimento della seduta non avendo rispettato la volontà della maggioranza dei consiglieri di non essere ripresi durante i lavori. Diversa l’opinione della minoranza, secondo cui la decisione del sindaco è stata grave nonché una dimostrazione di paura della verità e del giudizio dell’opinione pubblica.
Non è venuto in mente al primo cittadino che il suo compito è proprio quello di presenziare il Consiglio, nella normalità democratica e istituzionale, ivi comprese eventuali discussioni accese, che forse potranno essere giudicate poco rappresentative del self-control dei consiglieri, ma che hanno ancora uno sparuto sapore di democrazia e trasparenza.
Poi ci si meraviglia che i cittadini non si fidano più dei partiti e delle istituzioni democratiche;
L’attuale vita democratica è stata ridotta a ingegneria amministrativa e a ricerca del potere fine a se stesso; i vecchi partiti hanno finito con disattendere il bisogno di relazioni umane, interpersonali e sociali, che è maturato nei cittadini.Occorre impedire che la politica resti in mano alla “casta”, cioè a rappresentanti eletti dal popolo ma succubi dei poteri forti o di gruppi d’interesse, senza più nessun riferimento alla volontà degli elettori e a spese del bene comune.
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