Abass e Flaccadori – © 2015 adidas Eurocamp
Ogni anno l’adidas Eurocamp che si svolge a Treviso nel famoso e pluridecorato centro sportivo de La Ghirada è un punto di incontro per i giovani talenti internazionali, alcuni con uno sguardo rivolto al Draft NBA, e per tutti i dirigenti, allenatori, ex giocatori e scout che fanno tappa in Veneto per tre giorni dedicati all’analisi di questi prospetti. Tra i 40 talenti arrivati a Treviso anche due ragazzi italiani, Awudu Abass di Cantù e Diego Flaccadori dell’Aquila Trento, due giocatori in crescita che hanno fatto la trafila nelle nazionali giovanili e che vogliono avere sempre più spazio nei rispettivi club. Noi di Basketcaffè li abbiamo intervistati in esclusiva.
A Treviso Abass e Flaccadori hanno ben figurato, tanto da essere inseriti nel miglior quintetto dell’Eurocamp assieme al playmaker serbo Jovan Novak del Vojvodina, il centro montenegrino Zoran Nikolic della Juventud Badalona e l’ala croata Dragan Bender di proprietà del Maccabi Tel Aviv. La guardia bergamasca dell’Aquila Trento ha detto sull’esperienza trevigiana:
“Eurocamp esperienza sicuramente fantastica. Sono arrivato la sera prima di iniziare con la macchina. Era tutto tappezzato adidas Eurocamp, una figata insomma. Il livello mi sembra elevato, non super ma comunque medio alto. Non c’è gente che spicca, sono tutti giocatori bravi. Io faccio un po’ più fatica a livello fisico ma direi che come talento ci sono“.
L’impressione dell’esterno di Cantù che sta lavorando per ampliare il suo gioco:
“Se sono qua all’Eurocamp è perchè ho lavorato, sono migliorato rispetto all’anno scorso e perchè vogliono vedere a che punto sono in relazione agli altri ragazzi che sono qui. Io ho sempre giocato da ala piccola però sto cercando di ampliare il mio ruolo. Sono capace anche di fare l’ala forte. Però sto lavorando sul mio trattamento di palla, sul mio arresto e tiro, per poter anche lavorare in un futuro da guardia, se servirà“.
Diego Flaccadori – © 2015 adidas Eurocamp
Flaccadori, guardia mancina e gran tiratore da tre (48% nei test a Treviso), 192 cm per meno di 80 kg, classe 1996, ha viaggiato a poco meno di 3 punti in circa 7 minuti di media nella sua prima stagione in serie A a Trento, squadra dove quasi certamente resterà anche l’anno prossimo.
“E’ stata una stagione molto divertente. Ho fatto uno step di due anni. E’ stata un’esperienza nuova, tutto nuovo. Allenarmi con certa gente mi ha fatto migliorare e divertirmi. Ho avuto anche qualche possibilità di far vedere le mie capacità. L’anno prossimo al 99% resto a Trento. Società solida, si lavora tosto. Quasi sicuramente sarò ancora con l’Aquila“.
Awudu Abass, esterno di quasi 2 metri (197 cm senza scarpe) e 102 kg, classe 1993, con ottimo tiro e discreto atletismo, ha fatto vedere all’Eurocamp di essere più maturo rispetto a molti altri, soprattutto per l’esperienza in campionato (5 punti e 3 rimbalzi in 17′ di media) e in Eurocup.
“E’ stata una stagione importante, ho iniziato molto bene, poi novembre e dicembre ho avuto un momento di difficoltà. Poi da gennaio in poi son tornato a buon livello, fino ai playoff. Sono soddisfatto per il lavoro che ho svolto e per come sono migliorato. Per Cantù è stata invece una stagione difficile, siamo partiti male con una sola vittoria in 7-8 gare. Nessuno pensava che potevamo andare così lontano, sia in campionato, sia in Coppa. Poi i cambiamenti come l’arrivo di Shermadini e l’innesto di Metta World Peace ci hanno dato la svolta. Alla fine abbiamo costretto Venezia a gara 5 dopo essere stati sotto 0-2“.
Awudu Abass – © 2015 adidas Eurocamp
Proprio sull’arrivo di Metta World Peace a Cantù, Abass ha aggiunto, tratteggiando l’importanza che ha avuto per la squadra e per lui la presenza dell’ex giocatore di Pacers, Rockets e Lakers.
“Mi ha sorpreso l’arrivo di Metta World Peace, pensavo fosse un egocentrico, uno che poteva portare scompiglio nello spogliatoio. Invece con lui la squadra ha cambiato atteggiamento, soprattutto in allenamento: grande serietà, ti sta dietro, ti dà consigli, ti ascolta. Anche fuori dal campo è una persona tranquilla, che ha voglia di conoscere la cultura italiana, cosa che non molti fanno. Questa sua serietà ha impressionato molto. Mi è stato vicino, mi ha motivato, credeva in me più di quanto lo fossi io di me stesso. Spero che rimanga anche se credo che sarà difficilissimo“.
Flaccadori non perde di vista il lavoro che dovrà fare su stesso in vista della prossima stagione e anche di un’estate impegnata con le nazionali Under 19 e Under 20.
“Devo lavorare tosto tutti i giorni sul mio fisico. Ci sono guardie che, magari hanno meno tiro di me, però hanno la forza di buttarsi e andare a schiacciare. Devo migliorare. L’estate? Finisco qua e vado a Roseto degli Abruzzi e poi sono prima con l’Under 19 e poi con l’Under 20. Poi dal 20 luglio ho un mesetto di vacanza“.