"Contiamo di riprenderci in casa quel 40% che ci ha votato nel 2008 e che è abbastanza facile da convincere".
La chiave dei desiderata di Berlusconi sta tutta in quell'«abbastanza». Nel 2008 tale parola non c'era. Egli sapeva che era facile convincere la maggioranza relativa gli elettori che lui era il candidato più affidabile per la guida del governo della repubblica. E, infatti, convinse così bene l'elettorato che il suo partito (alleato con la Lega Nord) ebbe la maggioranza dei seggi nei due rami del Parlamento.Ci riuscirà? Ovvero, chi lo votò, aldilà di ogni di principio di interesse (i servi zelanti che sono, direttamente o indirettamente, sul suo libro paga) o di piacere (i risentiti parafascisti che godono nel veder perdere la "sinistra" e i sadomasochisti civili), ma solo perché credette bonariamente o ingenuamente alle sue promesse, davvero gli darà nuovo credito? In altri termini: quante possibilità ci sono, a meno di non essere un'olgettina che deve passare dal ragionier Spinelli per ricevere il vitalizio mensile, che un elettore si faccia convincere a ritornare nella casa che ha abbandonato perché piena di sudicio come una discarica?