Roma 10 Agosto 2012- Il Wall Street Journal vi dedica un’intera pagina. Palazzo Bolis Gualdo a Milano, Palazzo Diedo a Venezia, la caserma "S. Mamolo" di Bologna, il castello Orsini di Soriano del Cimino: sono tra le 350 residenze che lo Stato italiano mette sul mercato: valore 1,5 miliardi di euro. L’avviso si trova sul sito dell’agenzia del Demanio.foto dx il palazzo Diedo di venezia Le agenzie governative, afferma il Wsj, hanno un portafoglio di immobili del valore di circa 42 miliardi di euro e "trasformare queste proprietà in contanti sarebbe una strada rapida per far salire le entrate". Il Governo ha deciso e ieri ne ha parlato con i segretari dei partiti di maggioranza che lo sostengono: Monti, Alfano. Da settembre partirà un piano massiccio per ridurre il debito pubblico. Vittorio Grilli ci lavora da tempo. Ha già varato un piano per abbassare la montagna del debito - 1960 miliardi, il 123,4% del Pil - con un programma di dismissioni dei beni pubblici da 15-20 miliardi l’anno anche grazie all’intervento dei fondi costituiti dalla Cassa depositi e prestiti e dal Demanio. Sul tavolo c’è anche la proposta formulata da Giuliano Amato e da Franco Bassanini. Una sforbiciata al debito da 178 miliardi entro il 2017, pari al 2,5% all’anno. Tra le proposte che verranno prese in considerazione, oltre alla vendita degli immobili già impostata, la valorizzazione delle concessioni, l'imposizione agli enti previdenziali dei professionisti di aumentare gli investimenti in titoli di Stato, incentivi e disincentivi fiscali per l'allungamento delle scadenze del debito. Dovrebbero invece escluse la cessione dei gioielli di Stato come Enel, Eni e Finmeccanica. I tre fondi messi in campo dal governo, uno per la privatizzazione delle società municipalizzate, uno per la dismissione dei beni assegnati agli enti locali con il federalismo demaniale ed un altro per la cessione di circa 350 immobili di pregio già valorizzati e del quale ha parlato diffusamente il Wall Street Journal, potrebbero realizzare nel 2013 dismissioni per circa 4-5 miliardi, scrive Mario Sensini sul Corriere della Sera che sottolinea però come il mercato immobiliare non appaia molto ricettivo: “Molti meno ostacoli, invece, incontra il secondo pilastro del piano Grilli per le dismissioni e la riduzione del debito pubblico. Il progetto di conferire alla Cassa depositi e prestiti le partecipazioni detenute dal Tesoro in Fintecna, Sace e Simest sta procedendo molto speditamente”.sotto foto il castello Orsini di soriano
Il 3 agosto scorso il Tesoro ha affidato a Goldman Sachs International il ruolo di advisor per l’acquisto di Fintecna e alla Société Générale quello per la valutazione di Sace e Simest. La Cassa depositi non ha ancora formalmente esercitato l’opzione per l’acquisto di queste partecipazioni. L’istituto, controllato dal Tesoro, ma partecipato dalle fondazioni di origine bancaria dovrebbe sborsare circa 10 miliardi di euro per l’acquisto delle tre partecipazioni, anticipando al Tesoro 6 miliardi subito dopo l’esercizio dell’opzione, atteso alla fine dell’estate. Tra le risorse che arriveranno da Cdp e quelle che scaturiranno dalle dismissioni dei tre fondi messi in piedi dall’esecutivo si stima un incasso straordinario di circa 15 miliardi di euro nei prossimi dodici mesi.Tanto il numero uno del Pdl Angelino Alfano che il laeder dell’Udc Pier Ferdinando Casini sono pronti a fornire il loro appoggio al governo. Palazzo Chigi al termine dell’incontro di ieri con una nota ha voluto esprimere apprezzamento per la proposta elaborata dal Pdl per un piano di dismissioni del patrimonio pubblico nell’obiettivo di ridurre in modo significativo il debito pubblico. “Il presidente e il ministro Vittorio Grilli – si legge hanno espresso il loro apprezzamento per la volontà del Pdl di collaborare con il governo per esaminare metodi e tempi del programma di dismissioni pubbliche, e si è convenuto di proseguire questo approfondimento comune”.tratto AGV 10 agosto 2012