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Abbiamo ancora bisogno del femminismo?

Creato il 10 novembre 2014 da Valeria Vite @Valivi92

Abbiamo ancora bisogno del femminismo?

Qualche giorno fa in università le mie amiche hanno affermato che non abbiamo più bisogno del femminismo perché ormai la parità tra uomo e donna è stata raggiunta. Lo spiacevole episodio, oltre ad altri preoccupanti eventi accaduti in rete come questo, mi ha fornito lo spunto per questo post, in cui esporrò i motivi per cui il femminismo è ancora necessario. Le tematiche sono mutate rispetto agli anni Settanta e la situazione è migliorata, certo, ma la società di oggi non è certo garante dell’uguaglianza tra i due sessi e l’emancipazione femminile è ancora un miraggio.

La legge assicura almeno sulla carta la parità tra uomo e donna, infatti il lavoro di una casalinga è considerato pari a quello del coniuge lavoratore ed è aumentato il numero delle lavoratrici, eppure un sacco di donne rischiano ancora il lavoro o non lo trovano affatto perché la maternità non è gradita al principale, oppure sono costrette a rinunciare all’attività lavorativa per dedicarsi alla famiglia. Ho digitato “donne lavoro” su google e le mie affermazioni sono state confermate da diversi articoli, mi ha colpito un pezzo pubblicato recentemente da Ansa: Donne, dopo un figlio a lavoro va peggio per il 78%. Si tratta di un articolo riguardante un sondaggio effettuato su 800 neomamme romane e le difficoltà che hanno riscontrato al lavoro dopo la maternità. Come esplicato nel titolo, i dati non sono affatto positivi. Sarebbe questa la parità dei sessi descritta dagli anti-femminismo?

Non è stata ancora estirpata del tutto la cultura per cui la donna deve temere lo stupro e assumersene la colpa. Molte donne per esempio hanno paura di andare in giro da sole di notte perché temono gli stupratori. Molto spesso capita inoltre che, se una fanciulla subisce una molestia mentre indossa un abitino accattivante o esce da sola in tarda ora,viene colpevolizzata (o, peggio, si colpevolizza da sola) per aver osato vestire in modo succinto o per essersi avventurata di notte senza accompagnatore. Il femminismo sostiene che una donna non debba aver paura di andare in giro da sola e che abbia il diritto di indossare quello che desidera, sono gli uomini che devono essere educati a tenere le mani a posto.

Un altro tema sensibile è l’aborto, dato che sono ancora numerose le persone che condannano l’inalienabile diritto della donna di essere padrona del proprio corpo, scegliendo se portare a termine una gravidanza. Alle informazioni errate diffuse da coloro che si oppongono all’aborto, ai loro tentativi di abolire le leggi in vigore nei vari paesi occidentali per tutelare i diritti della donna e ai medici obiettori di coscienza che ostacolano l’interruzione di gravidanza volontaria si oppone costantemente il femminismo.

La dote principale richiesta ad una donna è la bellezza (e quanto è ardua la vita per le donne brutte!), mentre un uomo non particolarmente attraente può essere giudicato positivamente anche grazie all’intelligenza, la simpatia, l’astuzia … ciò significa che la piena realizzazione per una donna è ancora costituita dall’essere bella per trovare un uomo e dunque creare una famiglia, mentre il maschio può costruirsi un’identità a trecentosessanta gradi, trovando gratificazione personale anche al di fuori del nucleo famigliare. Il femminismo difende la personalità di ogni donna, di cui l’aspetto esteriore è soltanto una delle molteplici sfaccettature.
Per quanto riguarda l’ideale di bellezza proposto dalla società occidentale, il femminismo risponde accettando e valorizzando anche i corpi di donna che non sono magrissimi e ritoccati come quelli proposti dai media. Non solo dunque spilungone caucasiche, anoressiche e con seni di plastica, ma anche donne basse, donne grasse, donne vecchie o di mezza età, donne nere o con gli occhi a mandorla, donne musulmane, donne disabili e donne brutte. Il femminismo ci ricorda che la varietà è un valore e che esistono tanti tipi di donna!

“Né puttane né madonne, soltanto donne!” Sono passati quarant’anni, eppure il binomio esiste ancora. Anche se le ragazze oggi sono più libere rispetto ai tempi andati, non è ancora possibile per una fanciulla dedicarsi al libero amore senza essere giudicata una tr**a. Una donna ha il diritto di avere tutti gli uomini che desidera da zero a infinito senza ricevere alcuna etichetta sgradevole, esattamente come avviene per i maschietti.

E’ doveroso rivolgere lo sguardo oltre il Mediterraneo (ma anche nel nostro paese) verso le donne musulmane, che stanno lottando per l’emancipazione. Ritengo che non sia nostro compito “insegnare” loro la strada per la parità dei diritti, è giusto che le donne musulmane trovino la loro strada senza imposizioni. Il femminismo non si dimentica di loro: http://it.wikipedia.org/wiki/Femminismo_islamico .

Il femminismo non dimentica inoltre il femminicidio, che andava molto di moda l’anno scorso e di cui non si sente più parlare, come spesso accade per molte iniziative statali. E’ doveroso ricordare il raccapricciante numero di donne uccise “per amore” da uomini che non sopportavano di perderle e che ritenevano di avere una sorta di diritto di vita e di morte su di loro. Il discorso può essere esteso a tutte le mogli e compagne che subiscono violenze in famiglia: il femminismo aiuta anche loro.

Il femminismo infine difende i diritti delle persone LGBT, che hanno l’appoggio e la simpatia di Acqua e limone.

Se condividete l’urgenza di risolvere questi importanti problemi sociali siete un po’ femministi anche voi.

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