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abbondanza

Creato il 03 gennaio 2011 da Luci

non so come sia andata a finire lì con la testa, uno di quei pensieri volanti che si fanno su un diciassette qualsiasi, in piazza san marco, guardando fuori per evitare lo sguardo di chi ha provato ad attaccare discorso con fare piacione e invece non era aria.

mi sono cullata dentro me stessa bambina, poi mi sono guardata crescere e andare via di casa, e poi tornare e poi viaggiare e poi tanto altro ancora.

e  ho pensato che sono una persona fortunata. che in tutti questi anni ha vissuto nell’abbondanza.

nell’abbondanza delle parole, nell’abbondanza di sorrisi, di coccole, di voglia di vivere, di risate, di chiacchiere serie e meno serie.

ho pensato che in casa mia c’è una specie di tradizione sacra dell’abbondanza, del cucinare per tante persone, dello stappare bottiglie, del prendere e partire, del caricare autostoppisti, del giocare con i bambini, del fare il bagno in mare.

ho pensato che sono fortunata per la risata sgangherata di mia nonna e per la foto sul dromedario di mia madre e per le battute sceme di mio padre e perchè qualcuno, quando ero piccola, ha perso tempo con me, si è preso del tempo per me.

ha giocato con me, ha fatto un arco e delle frecce per me, mi ha portato a bere spumante in un barino di campagna quando lo scritto di matematica non era andato bene, mi ha considerato una persona con cui parlare.

mi ha letto dei libri e me ne ha regalati altri.

non siamo mai stati ricchi, come dice il mammuth “nella nostra famiglia mai nessuno ha fatto soldi ma mai nessuno è andato  in galera, direi che ci possiamo accontentare!” e da bambina pensavo che c’era un mostro assai feroce che arrivava ogni tanto a volersi portar via casa nostra, il “Mutuo”.

ma sono sicura che niente mi sia mancato mai. ho ricevuto tanto, tantissimo.

siamo gente allegra.

è una bella cosa.


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