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Abissi d’Acciaio di Asimov

Da Elan @Elan_90

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Titolo: Abissi d’Acciaio
Titolo Originale: The Caves of Steel
Autore: Isaac Asimov
Pagine: 259
Casa Editrice: Oscar Mondadori
Prezzo: 9,00€

Il primo libro del Ciclo dei Robot ci introduce in un mondo del tutto nuovo, una New York futuristica in cui il mondo non è più quello che tutti conosciamo: la terra, abitata da più di 8 miliardi di persone, è stata sfruttata fino all’esaurimento, e la sovrappopolazione ha trovato, come unica soluzione, quella di vivere in delle Super-Città, organizzate fin nei minimi dettagli, con cibo liofilizzato e razionato in maniera precisa, compiti prestabiliti per ognuno e nessuna possibilità di uscire dagli schemi.
E’ in questo ambiente super controllato che vediamo prendere vita la storia del libro: un omicidio, apparentemente impossibile da risolvere e privo di movente, un’organizzazione “medievalista” il cui unico desiderio sarebbe ritornare alla vita di un tempo, immersi nella natura, dei Robot talmente simili agli esseri umani da essere impossibili da riconoscere e, in tutto questo, un povero poliziotto, il protagonista Elijah Baley, costretto a risolvere la soluzione e a districare i fili di un caso talmente intricati tra di loro tanto da formare un’unica matassa.
Come se non bastasse, inoltre, i misteriosi Spaziali sembrano desiderare soltanto rovinare la vita ai terrestri, sostituendoli con dei Robot in qualunque lavoro quotidiano.
Ma i loro intenti saranno davvero così malvagi?

Mentirei se dicessi che la lettura di questo libro è stata semplice e priva di intoppi.
In particolar modo all’inizio, l’introduzione di questo universo futuristico è stata decisamente traumatica: per quanto io sia cresciuta a pane e fantascienza, immaginarmi un’enorme Città, in cui tutto viene organizzato da un’autorità superiore – pasti, lavori, e persino nascite – è stato più complicato di quanto pensassi.
Inoltre, dalle parole di Asimov, si capisce che la terra non è più quella che siamo abituati a conoscere: l’aria aperta terrorizza le persone, i cibi naturali sembrano essere diventati quasi nocivi, e persino gli animali più comuni come i cani e i gatti sono diventati una rarità da poter vedere soltanto in qualche grande zoo.
Una visione drastica (ma poi davvero così distante dalla realtà?) che si è rivelata davvero complicata da accettare e da assimilare.
Il secondo ostacolo, poi, è stato rappresentato dai robot: molto più che delle semplici macchine, arrivano ad avere quasi una coscienza e una personalità propria, riuscendo persino ad arrivare a comprendere concetti come la pietà, la compassione e la conversione del male in bene, piuttosto che il suo annientamento.

Superati questi ostacoli iniziali, comunque, il libro procede in modo scorrevole e leggero, senza appesantirsi con inutili descrizioni, ma senza mai lasciare nemmeno troppo spazio alla fantasia del lettore, accompagnandolo invece in tutta la vicenda con continui colpi di scena e piccoli indizi, in modo che chiunque possa farsi una propria personale idea, fino ad arrivare alla soluzione del caso, capace di lasciare semplicemente senza parole.

Un libro, insomma, che consiglio a chiunque: sia ad appassionati di fantascienza che a chi si avvicina alla prima volta a questo meraviglioso genere, ricco di emozione, mistero e – forse – molto più attuale di quanto lo stesso Asimov avrebbe mai potuto immaginare.

La mia frase preferita:

E il robot disse: "Sto cercando di assimilare, amico Julius, alcune idee che Elijah mi ha trasmesso in questi giorni. E forse ci riuscirò, perché all'improvviso mi pare di capire che l'estirpazione di ciò che non deve essere, ossia ciò che voi uomini chiamate il male, è meno giusta e desiderabile della sua trasformazione in ciò che voi chiamate il bene."
Esitò, poi, come sorpreso dalle sue stesse parole, disse: "Vai e non peccare più".

 

Licenza Creative Commons
The review "Abissi d'Acciaio" by Eleonora 'Elan' Sbettega is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.


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