"Abitare, essere e benessere": l'angolo di casa mia che preferisco.

Vi ho mai parlato del significato della casa?

Forse perche' so bene che tutti avete un'idea ben precisa di come deve essere la vostra casa: di cio' che vi piace e non vi piace, di qual e' vostra stanza preferita, dello stile cui vi sentite piu' vicine.

Ora vi rispondo, ma intanto giro a voi la domanda: cosa rappresenta la casa, per voi?

Soltanto un tetto sotto il quale dormire, mangiare, riposare o gioire insieme agli amici piu' cari?
Mi piacerebbe davvero sapere il grado delle vostre riflessioni.

In realta' e' molto di piu' di quello, e in tanti lo sapete gia'.
Ma veniamo a noi.

Lo amo perche' ho il mal d'Africa, e perche' ha il potere di trasportarmi istantaneamente li', nella savana sconfinata, sotto i suoi cieli e tramonti da favola, tra la sua gente che vive con poco ma con il sorrido sulle labbra; lo amo perche' mi piace svegliarmi con quella luce negli occhi, con quei valori nel cuore e con il senso della vita che si risveglia in tutta la sua pienezza.
Questo, invece, e' il mio secondo angolo africano, in soggiorno:

Questo mese partecipano alla staffetta
Vi prego di essere clementi: non guardate la polvere!
Li' sotto mi trasferisco, di giorno, dalla scrivania che tengo in camera (per ovvie limitazioni di spazio), per lavorare ai miei progetti, con dietro la stampa della "Casa sulla cascata" di F.L.Wright, eterna fonte d'ispirazione. E di fronte agli occhi, il mio finestrone di quattro metri aperto sul mondo (unica fonte di luce "vera", in questo paese dal cielo biancolatte).
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