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Aborto, eutanasia, staminali e gay. Testa o croce?

Creato il 07 marzo 2013 da Gianna
Aborto, eutanasia, staminali e gay. Testa o croce? Quanto peso ha il potere religioso nel nostro Paese?
Non siamo certo ai livelli delle teocrazie classiche, soprattutto musulmane, ma in Italia il peso della Chiesa è comunque notevole, e purtroppo ha spesso effetti deleteri sulla scienza.
Facciamo qualche esempio?
L’aborto, per dirne una, che non è mai una scelta facile e sicuramente non un divertimento per le donne che ne subiscono uno – lo subiscono anche quando l’aborto non è spontaneo ma deciso personalmente.
In un Paese laico le donne che non possono o non vogliono per motivi vari portare a termine una gravidanza andrebbero in ospedale o in altre strutture sanitarie e dopo l’assunzione di un farmaco, o in casi particolari, un breve intervento chirurgico, espleterebbero questo gravoso atto.
E ci sarebbero magari anche degli psicologi che la aiuterebbero a superare il trauma dell’aborto.
Invece a molte di queste donne tocca vedersela con rappresentanti pro life o medici cattolici che cercano di convincerle a non abortire, comportandosi quindi non da uomini e donne di medicina ma come preti.
Ho notizie di farmacie gestite da persone chiaramente legate ad ambienti ecclesiastici che si rifiutano di somministrare alle richiedenti la pillola anti concezionale, cosa davvero “inconcepibile”…

E che dire dell’eutanasia?
Una persona ridotta in fin di vita, o in coma profondo, o legata a macchinari e che desideri, o abbia espresso il desiderio, di poter morire per evitare sofferenze, dipendenze e stati di incoscienza che ledono la dignità umana, si vede contrastata dai soliti politici o dai gruppi legati al Vaticano, secondo cui la vita è sacra.
La cosa strana è che per questi signori, dispotici della salvezza a tutti i costi, la vita è sacra solo quando sei un embrione o quando sei un vegetale.
Le persone che criticano e condannano aborto, eutanasia, ricerca sulle staminali e concepimenti con mezzi non consueti non fanno bene allo sviluppo scientifico e nemmeno al bene fisico e psichico dei singoli individui.
Parlano di pratiche contro natura, contraddicendosi con evidente chiarezza quando parlano ad esempio di eutanasia.
Per loro le persone non possono sovvertire la “volontà di dio” che li tiene inchiodati a un’esistenza da vegetali o da dipendenze umilianti a macchine e persone, ma non si rendono conto che se la natura facesse il suo corso queste persone sarebbero già morte.

Un’ultima considerazione riguarda gli omosessuali e la categoria dei transgender.
Personalmente ritengo che in queste decisioni l’intromissione della religione sia ancora peggiore, perché qui si tratta di scelte di vita che determinano la felicità delle persone.
Il matrimonio e le adozioni gay non fanno male all’umanità né la condannano all’estinzione, di sicuro non più di quanto abbiano sterminato e addolorato le pratiche religiose e tutti i fanatismi correlati.

Simona

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