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Abraham Yehoshua: “Gaza è un nemico. Siamo in guerra”

Creato il 20 novembre 2012 da Alessandraz @RedazioneDiario
Pubblicato da Francesca Rossi Abraham Yehoshua: “Gaza è un nemico. Siamo in guerra” Non è ancora possibile scrivere la parola fine su una tragica pagina di Storia che è costata e continua a costare vite e dolore. Non si può ancora dire che la guerra tra israeliani e palestinesi sia conclusa. Purtroppo. 
In questi giorni stiamo assistendo ad una nuova fiammata di violenza, i paesi arabi si stanno mobilitando a favore dei palestinesi, le proteste in tutto il mondo non si sono fatte attendere e c’è già chi dice che la diplomazia internazionale può e deve fare di più. In queste situazioni di allerta e di incertezza lo scrittore e drammaturgo israeliano, Abraham Yehoshua, ha espresso un parere che ha fatto discutere. In una intervista a Francesca Caferri per il quotidiano La Repubblica (15 novembre scorso), ha detto parole che non ci si aspetta di ascoltare da un pacifista come lui: “È tempo che Israele riconosca che Gaza è un nemico. Ed agisca di conseguenza: smetta di fornire elettricità e far passare cibo. Dichiari ufficialmente che siamo in uno stato di guerra e agisca di conseguenza”. 
Yehoshua è contrario alle esecuzioni mirate. Secondo lui non si può più trattare con Gaza e la questione va risolta una volta per tutte, tenendo conto del fatto che Hamas deve essere trattato non come gruppo terroristico, ma come vero e proprio governoSarebbe proprio la condotta politica di Hamas a non consentire la pace e l’unico modo per impedire ai missili di arrivare fino a Gerusalemme, stando alle parole di Yehoshua, è non abbandonare la Cisgiordania. Il celebre autore ha provocato più di qualche perplessità con le sue dichiarazioni. Lui, l’intellettuale che ha sempre sostenuto la costruzione della pace tra israeliani e palestinesi, ora si mostra cosi intransigente.
In effetti, Yehoshua ha evidenziato il fatto che un dialogo sarebbe ancora possibile ma solo con l’Autorità Palestinese che, di fatto, non ha controllo su Gaza. Ancora una volta la questione è difficile ed il percorso verso la pace pieno di ostacoli che sembrano insormontabili. La violenza ha quasi cancellato i diritti e i doveri di entrambe le parti. La pace è necessaria, cosi come il dialogo. Forse, a questo punto, ogni opinione è superflua e si può solo sperare che si metta da parte l’odio e le ragioni vere e presunte pur di salvare due popoli e, quindi, tantissime vite.

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