Abrogata la legge Merlin: l’Italia è tornata un gran casino
Creato il 17 febbraio 2011 da Massimoconsorti
@massimoconsorti
Comunque la si voglia mettere, verticale, orizzontale, o a 45 gradi l’Italia è tornata ad essere un gran casino. Se uno si alza la mattina e sfoglia i giornali, dopo mezzora inizia a porsi qualche domanda, passati ancora dieci minuti strabuzza gli occhi, dopo tre quarti d’ora è riverso sulla testata di “Libero” tenendo a freno il vomito, allo scadere dell’ora sente in lontananza la sirena dell’ambulanza che sta arrivando chiamata dai vicini (impressionati dalle sue urla) che lo credono pazzo. Eppure non è passata che qualche ora da quando su Repubblica.it ha visto la performance di Luca&Paolo a Sanremo e il goffo tentativo di satireggiare su Roberto Saviano e Michele Santoro per ordini ricevuti dall’alto. Il nostro “uno” si è convinto che non si può fare satira su un condannato a morte dalla camorra né su un giornalista vessato dalla sua azienda che deve far ricorso al tribunale per vedere riconosciuti i suoi diritti. E, sempre quell’”uno”, si rende conto che la satira puoi farla su chi soffre di satiriasi e non su chi cerca di portare disperatamente avanti un concetto di legalità trasferito momentaneamente su Marte. E mica la satira “contro” l’hanno fatta ridendo di Bersani o di D’Alema o di Di Pietro (che, visti i bersagli del giorno prima rappresentavano il contraltare di Berlusconi e Fini) ma su Santoro, Saviano e Luca di Montezemolo che non ci sembra occupino in questo momento scranni parlamentari. Ma Sanremo è Sanremo e non si può pretendere che chi lo organizza sia un mostro d’intelligenza né che brilli per acume né che abbia buon gusto, altrimenti non avrebbero chiamato “culo d’oro” Belen e la mummia incartapecorita Canalis. Ma il casino non si ferma a Sanremo e continua sulla strada per Roma dove stanno facendo di tutto perché Berlusconi continui ad imperare almeno fino al 2013. Appena nato il gruppo di Fli al senato è già morto. Non appena i finiani sono passati all’opposizione sono stati colti dalla sindrome della sinistra, che è quella “cosa” imprecisata, senza nome, che li fa puntualmente perdere anche quando sono sicuri di vincere. Ieri, ad esempio, votando il “milleproroghe” il gruppo di Fli si è dissolto e l’uscita del senatore Menardi costringerà i “futuristi” ad aderire al gruppo misto. E il casino continua perché, nonostante tutto, la maggioranza invece di perdere pezzi li attrae come una calamita. E questo aspetto del nostro modo di fare politica ci fa impazzire, contraddistinto com’è da un livello di schizofrenia che non ha uguali nel resto del mondo civilizzato.Mica è sufficiente conoscere le ragioni per le quali la Di Censo ha deciso che Berlusconi debba fare l’imputato e non più l’indagato per dare la spallata definitiva a questo governo di mezze seghe anzi, più le prove sono evidenti e più Silvio raccoglie adesioni; sembra quasi, ma vorremmo tanto sbagliarci, che nel frattempo sia aumentato il prezzo del passaggio al Pdl e sembra quasi che, anche se per pochi mesi, quel sostegno sia in grado di sistemare i fuggiaschi (dal punto di vista economico) per tutta la vita. E il casino continua perché, ascoltata l’intervista di suor Nicole Minetti alla CNN, siamo costretti a credere che quella fra lei e Silvio sia stata una grande storia d’amore come accade in Via col vento fra Rhett Butler e Bella Watling, fra il riccone-non-si-sa-come e la tenutaria del bordello di Atlanta. E tanto per passare da un bordello ad un altro bordello, Silvio ha sentito il bisogno di farsi vedere in questi due giorni con gli uomini più “forti” del suo esecutivo, Tremonti e Maroni che, a quanto sembra, sono i più accreditati a guidare un governo senza di lui. Se l’Italia si è ridotta a dover sperare di essere governata da Maroni o da Tremonti c’è di che stare poco allegri. Continua così, senza che qualcuno possa metterci un freno, lo smottamento di una nazione che sta franando sotto i colpi di un berlusconismo che non morirà con Silvio e che è destinato a sopravvivere nei secoli dei secoli e, siccome lo farà anche grazie alle preghiere di mons Fisichella, chiudiamo questo pezzo incasinato con un...amen.
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