Teleconferenza. Più virtuale di così i processi non potrebbero essere, per quanto esistano due tribunali in provincia e molto lavoro da affrontare per la magistratura. Lo Stato fa il possibile per creare problemi, il territorio deve cavarsela come può, con tutte le risorse utili, per evitare la paralisi della Giustizia. Di fatto l’accorpamento ancora non si può realizzare, se non in teleconferenza. Da Crema si potrà trasmettere dai locali dell’Università statale di Milano. Segue la nota del Comune di Cremona.
Proseguono le riunioni operative, coordinate dal vice sindaco Carlo Malvezzi, per affrontare i vari aspetti legati all’accorpamento del Tribunale di Crema a quello di Cremona. Oggi pomeriggio, nella Sala della Consulta di Palazzo Comunale, si sono ritrovati intorno allo stesso tavolo, oltre al vice sindaco Carlo Malvezzi, il sindaco di Crema Stefania Bonaldi, l’assessore allo Sviluppo Informatico e Nuove tecnologie del Comune di Cremona Maria Vittoria Ceraso, il giudice Pierpaolo Beluzzi, Angela Bellardi, direttrice dell’Archivio di Stato, Gerardo Paloschi, direttore generale di AEMCom, il dirigente del Settore Progettazione – Direzione Lavori e Manutenzione del Comune di Cremona, Ruggero Carletti, oltre ad alcuni qualificati rappresentanti di aziende attive nell’ambito delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
Diversi sono i temi da affrontare per arrivare all’accorpamento delle due sedi giudiziarie. Vi è quello prettamente logistico, per la sistemazione del personale, vi è quello della gestione dell’archivio cartaceo (per questo è stata coinvolta la direttrice dell’Archivio di Stato Angela Bellardi), e vi è poi tutto quanto è legato all’infrastruttura tecnologica.
Ed è proprio su questo che ci si è soffermati nell’incontro svoltosi oggi pomeriggio. Il giudice Pierpaolo Beluzzi ha illustrato in maniera molto dettagliata il progetto messo a punto per utilizzare il sistema delle teleconferenze, per le quali andrebbero individuati a Crema locali idonei e già attrezzati, o comunque predisposti. Il sindaco Stefania Bonaldi ha mostrato interesse per l’iniziativa e ha detto che saranno fatte le opportune verifiche per trovare a Crema spazi che si prestano già o che potrebbero essere facilmente adattati a questa innovativa forma di comunicazione: durante la riunione si è accennato, ad esempio, alla sede di Crema dell’Università degli Studi di Milano.
D’altra parte è stato fatto presente che l’aula per teleconferenze, che sarebbe utilizzata in via prioritaria per scopi giudiziari, potrebbe essere fruibile anche per altre funzioni. Un’ulteriore riunione sull’aspetto delle infrastrutture tecnoligiche si svolgerà tra un paio di settimane: in quell’occasione saranno valutati i costi di gestione e le possibilità di ottenere finanziamenti.
Come ha avuto di dichiarare alla fine dell’incontro il vice sindaco Carlo Malvezzi, dal momento che l’accorpamento del Tribunale di Crema a quello di Cremona è ormai un dato di fatto, agli enti locali spetta il compito di lavorare di comune accordo per ridurre i possibili disagi di ogni tipo di utenza, con l’auspicio che anche da parte dello Stato vi sia un sostegno allo sforzo che si sta attuando.