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Accumulare polvere su uno scaffale

Creato il 03 marzo 2015 da Cicciorusso

charlie-brown

Una delle attività più piacevolmente masturbatorie dell’essere un nerd musichetto è mettere a posto la propria collezione di album. C’è una buona dosa di autocompiacimento nel riordinare qualcosa di aristocraticamente vetusto come della musica in formato fisico. Te ne stai lì immerso in quello che ami di più e non puoi non constatare cose quali “ma guarda quanta bella robetta che c’ho, mica come quegli stronzi con l’hard disk che scoppia di mp3 che non sanno nemmeno cosa c’è sulla copertina di quello che ascoltano”.
Di metodi di catalogazione ne ho provati vari ma l’unico che veramente funziona è mettere gli artisti in ordine alfabetico, si parte con gli Ac/Dc e si finisce agli ZZ Top (no, non ho niente degli Abba – forse). Anni fa avevo provato con una suddivisione per generi ma è un metodo troppo soggetto ad interpretazioni, alla fine rischi di non trovare mai quello che cerchi. L’ordine alfabetico invece ti porta ad avere accostamenti arditi quali Cat Power /Cathedral / CCCP ma tutto poi si ritrova con facilità, sempre che la signora delle pulizie non abbia deciso di incasinare il tutto. All’interno del singolo gruppo invece gli album li dispongo in ordine cronologico, così per i Black Sabbath il primo a sinistra è l’esordio omonimo e l’ultimo a destra è 13. Semplice e pulito, alla fine ti ritrovi con un unico lungo viaggio che parte con High Voltage e finisce con La Futura.
Oltre al rafforzamento del proprio ego, l’esercizio di riordinare la propria collezione ha altri piacevoli effetti collaterali: è una buona occasione per rimettere su qualche disco che magari non aveva l’onore dello stereo da tempo immemore o riprendere in mano acquisti ai quali non si è mai dedicata la dovuta attenzione. Io di album comprati e poco/mai ascoltati ne ho parecchi, non so bene perché accada, spesso sono anche roba di gruppi che apprezzo moltissimo ma che evidentemente al momento non erano nelle mie corde. Non è una cosa che mi turba particolarmente, nel corso degli anni alcuni di questi dischi dimenticati sono riemersi, è capitato spesso che roba parcheggiata per anni venisse casualmente ritirata fuori per poi magari diventare disco della vita, insomma stanno bene dove stanno, lo considero una sorta di stato di congelamento che poi le circostanze riporteranno in superficie quando e se sarà necessario. Mi piace pensare che stiano lì ad aspettare il momento giusto.

Da grande volevo essere John Peel.

Da grande volevo essere John Peel.

C’è però poi un’altra categoria ben più insidiosa che si riaffaccia ogni volta che faccio un po’ di ordine: i presunti classici, quei dischi che non ho mai capito davvero, album comprati pensando a delle mine pronte a esplodermi in testa e che invece mi hanno lasciato, se non deluso, quantomeno insoddisfatto. Mi rendo conto che qui si possa andare sul controverso, ma perdonatemi, ognuno ha i suoi difetti. Qui ne ho scelti una decina a caso (rigorosamente in ordine alfabetico), spero di non farmi troppi nemici.

Dream Theater – Images And Words: mi piacevano (e mi piacciono) molto i Queensrÿche, i DT all’inizio venivano spesso associati a loro e questo mi spinse ad ascoltarli. Trovo fra i due gruppi ci sia una distanza abissale in termini di sostanza e di focus sulla canzone. La parte centrale di Metropolis è pura masturbazione allo specchio, una mega sbrodolata del tutto fine a se stessa. Nello stesso anno uscivano Angel Dust, Dirt, Vulgar Display of Power e Blues for The Red Sun. Decidete voi da che parte stare.

Grateful Dead – Live/Dead: anno di grazia 1969 e una band catturata nella sua dimensione naturale. L’estate dell’amore™, gli acid test e tutto il resto. Gli ingredienti sono quelli che dovrebbero avere come esito il capolavoro assoluto, io invece mi rompo abbastanza le palle, e l’apice del tedio sono proprio i venticinque minuti di Dark Star, forse un giorno li capirò. Comunque Jefferson Airplane tutta la vita.

Machine Head – Burn My Eyes: questo lo comprai al volo dopo aver letto varie recensioni iperboliche dell’epoca. Pensavo mi sarei trovato tra le mani un qualcosa che manco Master Of Puppets, invece erano solo i merdosi Machine Head, ma fatemi il piacere.

Mr. Bungle – s/t: i Faith No More sono uno dei miei gruppi preferiti, questo presumo di averlo comprato dopo che la loro discografia era stata consumata oltre il limite. Nella mia testa dovevano essere una versione eccessiva degli stessi, questo album non mi ha mai preso nonostante al momento dell’acquisto mi stessi già leccando i baffi nel leggere titoli quali Squeeze Me Macaroni, My Ass Is On Fire, The Girls Of Porn. Un gran casino, tutto fuori fuoco.

Pink Floyd – The Piper At The Gates Of Dawn: il primo disco, l’unico col genio sregolato Syd Barrett in formazione a tempo pieno e bla bla bla. Per molti capolavoro insuperato, per me invece uno dei peggiori del primo periodo. Il sound è così distante da quello che sarebbero poi diventati che quasi fatico a considerarlo un album della loro discografia.

Lou Reed – Rock’n’Roll Animal: Heroin sembra suonata dalla band di Vasco Rossi. E’ piuttosto ovvio chi abbia copiato chi in termini di suoni però io ho sentito prima quell’altro ed è una sensazione che non riesco a togliermi di dosso.

Sex Pistols – Nevermind The Bollocks: nessuno sta qui a contestarne la rilevanza gigantesca da circa trecentomilaottocento punti di vista. Contiene vari tra i più grandi punk anthems di tutti i tempi, però c’è anche parecchia fuffa. Non so che dire, dopo venti minuti mi fa venire il prurito.

Shrinebuilder – s/t: una regola non scritta vuole che tutti i supergruppi siano destinati ad essere una mezza delusione. Questo album lo conferma abbastanza, passato qualche anno non riesco bene a ricordare pezzi davvero memorabili. Poi non è che sia malaccio, ma scompare letteralmente al confronto con alcune delle cose scritte dai gruppi di provenienza (Conference of The Birds, Born Too Late i primi che mi vengono in mente).

Sunn O))) – Black One: giuro che ci ho provato.

Prima di scrivere questo pezzo li ho ritirati fuori e me li sono risentiti proprio per essere sicuro di non aver scritto cazzate esagerate, direi che li ho ritrovati abbastanza come li ricordavo, alla fine li ho riposti dove potranno continuare a prendere polvere tranquilli, almeno fino alla prossima volta che ci sarà da rimettere ordine.



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