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Accumulo di ricordi

Creato il 29 luglio 2009 da Mathildedlm
Per il tuo scialle nero Lo piego, di nuovo, lo controllo,lo riassetto - folate di ricordi,di profumo m'investono le mani...-:
mi sento l'usuraioche tutto il giornococcola il suo pegno,la garanzia del tuo ritorno.
Ho voluto iniziare questo post con una poesia di Vanni Soave, giovane poeta delle mie zone, scomparso circa un mese fa in un incidente stradale. Vanni era amante delle poesie di Montale, tanto che è stato argomento della sua tesi di laurea, ma era ossessionato dagli scialli, i quali compaiono in quasi tutte le sue poesie e rappresentano la vera essenza della femminilità. Ma non è la poetica di Vanni l'argomento di questo post.
Ho scelto questa poesia perchè rappresenta a pieno una caratteristica del tutto maschile (ma anche qualche donna non ne è esente), ossia la tendenza a conservare oggetti e testimonianze delle relazioni passate, anche se finite male e definitivamente sepolte. Credo che questa abitudine dipenda dal fatto che gli uomini tendono ad attribuire agli oggetti dei valori simbolici, caricandoli di ricordi felici, nell'illusione di poter fermare il tempo, impedendo così di guastare il ricordo di quei momenti di gioia. Più o meno come fanno le ragazzine poco più che adolescenti, che coccolano la penna che ha regalato loro il ragazzino più figo della scuola oppure conservano gelosamente un suo bigliettino nel diario, quasi fosse una reliquia...
Ecco, gelosamente è la parola giusta. Quel ricordo felice coinvolge solo il diretto interessato, arrivando ad idealizzare la ex, ricordandone solo i pregi e dimenticandone i difetti, incluse le motivazioni per le quali la storia è finita. Ovviamente non ci vedo niente di male nel ricordare i bei momenti di una relazione/convivenza/matrimonio passato; il guaio è quando questi non vengono archiviati, ma continuano ad avere ripercussioni anche nelle relazioni presenti al momento.
Partiamo da una legge sacrosanta nel rapporto di coppia: mai parlare dei propri ex! A nessuno piace essere confrontati con chi ci ha preceduti e, soprattutto, pagare per i torti subiti da questi. Guardate che non è così difficile trovarsi in queste situazioni: «Per colpa di X, non riesco più ad innamorarmi di nessuno/a», è una frase tipica. Letteralmente si traduce "nonostante mi abbia ferito/a profondamente, io sono ancora innamorata/o di lui/lei e sono sicuro/a che un giorno ci ripenserà e tornerà da me, pentita/o, chiedendomi di ricominciare". Praticamente vi fanno capire gentilmente che voi non rivestite nessuna importanza rilevante...un consiglio, dettato dalla mia esperienza personale: lasciate perdere immediatamente, più resterete con lui/lei e più starete male...e vi assicuro che non ne vale la pena.
Ma la cosa si fa ancora più grave se lui ha conservato ottimi rapporti con la ex. Non ho mai creduto nella frase «restiamo amici», la più falsa che si possa dire, perchè quando l'altro/a si fidanzerà nuovamente, difficilmente faremo i salti di gioia...Comunque il problema è quando lui, nonostante abbia una relazione con voi, loda la sua ex in vostra presenza e non solo: se le fanno un torto, o se fa lei qualcosa di sbagliato, lui la difende o giustifica il suo comportamento. Ma la cosa più grave è quando lei, di fronte a lui, vi critica o vi tratta come uno straccio, solamente perchè lei è venuta prima e conosce lui molto meglio di voi...e lui, invece di difendervi, resta muto...della serie "chi tace acconsente". Altro consiglio personale, se malauguratamente vi capita una situazione simile: andatevene entro 5 minuti e non fatevi più sentire.
Come potete capire io sono una persona dalle decisioni drastiche; se lascio una persona, o se vengo lasciata, per me quella persona non esiste più. La disperazione iniziale dura appena qualche ora, poi volto pagina; non vale la pena di disperarsi per una persona, la vita va avanti. "Morto un Papa se ne fa un altro" è la mia citazione preferita; magari il conclave potrà essere lungo, ma prima o poi incontreremo sicuramente qualcuno che ci farà battere nuovamente il cuore...nessuno resta solo, neppure se vogliamo.
Comunque le mio essere drastica riguarda tutto quello che c'è stato nella relazione. Ho rotto completamente con tutti i miei ex, non sono rimasta nè amica nè in buoni rapporti...infatti alcuni di loro non perdono occasione di sputare veleno su di me e questo mi convince ancora di più a non riprendere i rapporti con loro. Anche se temo, un giorno, la "rivolta degli ex"...se accadrà, cambierò pianeta!
La prima cosa di cui mi libero, appena finita una relazione, sono i regali ricevuti. I peluche e modellini vari vengono messi in uno scatolone e portati in una casa famiglia cittadina: saranno più utili a loro che nel fondo del mio armadio. Un discorso diverso vale per i capi di vestiario: se so che li metterò fino a consumarli, li tengo; altrimenti vanno nei bidoni della raccolta indumenti (per lo stesso motivo dei peluche). Per quanto riguarda gli oggetti preziosi, vengono restituiti.
Un discorso particolare meritano le foto, lettere, biglietti e ritratti vari. Vengono messi da parte e bruciati nel camino d'inverno; sarà drastico, ma vi assicuro che vedere bruciare la faccia di chi vi ha fatto soffrire e stare male, sapendo alla fine resterà solo la cenere che getterete via, vi farà un gran bene e getterà definitivamente nel passato quella storia. Vi permetterà di rivederla sotto un altro aspetto, più lucido e meno offuscato dai ricordi legati a quegli oggetti, comprendendo meglio i lati positivi e negativi di quella persona. Vi renderete conto di come queste zavorre del passato, spesso, condizionano il presente e che, nel liberarvene, ne guadagnerete tantissimo...e potrete guardare ad un eventuale partner senza il fantasma di quello precedente.
P.S. La poesia è tratta dalla prima raccolta poetica di Vanni, intitolata "Il rosario nel cassetto"...guarda a caso, le poesie erano nate come regali per una donna, da inguaribile romantico qual'era.

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